Però, anche suo padre, che caratterino: si laurea studiando di sera per gelosia della laurea del figlio. Lo capisco il Piergiorgio, i suoi odi freddi e il suo esibizionismo per prendersi la scena partono dalla famiglia. E dai suoi quattro anni di seminario (oddio, ve l’immaginate don Odifreddi?). Del resto, la Chiesa la devi frequentare per disprezzarla. Preti e suore, se li conosci li eviti. Poi, dice che “uno si butta a sinistra” (Totò). E infatti l’ex-seminarista diventò prima comunista e poi ateo militante, ma sempre con la Bibbia, i Vangeli e Gesù in bocca, sia pure formalmente per criticarli. Come non capirlo, non dirò giustificarlo, sul piano psicologico?
E invece, a proposito, chi è che difende la Chiesa anche quando è indifendibile? Chi non l’ha conosciuta e quindi non la evita. I politici clericali che la strumentalizzano senza aver mai messo piede in parrocchia o al catechismo, come tanti anni fa il toscanaccio non credente Pera (ricordate?), altro personaggio che amava stare sotto i riflettori, o il super “ateo devoto” Ferrara, che da piccolo abitava a Mosca nei palazzi privilegiati per gli apparatnicki dei partiti comunisti stranieri, come il padre Maurizio, comunistone, sposato - se non sbaglio - con la segretaria di Togliatti.
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DAL SEMINARIO A SANTIAGO DI COMPOSTELA.
Odifreddi, che è docente di matematica e scrittore di molti libri brillanti e polemici, non solo ha fatto il seminario e ha letto e interpretato la Bibbia, non solo è stato comunista, ma poche settimane fa, in uno dei suoi tipici eccessi di esibizionismo narcisista alla Pannella (come dire: “Faccio qualunque cosa, vado anche col Diavolo, purché si continui a parlare di me”), ha fatto anche a piedi il cammino di Santiago di Compostella, come i pellegrini credenti e un po' fanatici, discutendo di Dio - è proprio una fissazione - col cattolico Valzania (Rai). Lo ha rivelato Claudio Sabelli Fioretti, gran camminatore che era con lui e che lì avrà deciso di intervistarlo, prima di ritirarsi.
Vabbè, allora anch’io nel mio piccolo ho fatto l’asilo dalle suore. Che odiavo. E di odi caldi, non odi freddi. Erano, come tutte le suore, cattivissime. Inutilmente, autolesionisticamente, perfide. Capirai, piove sul bagnato: donne e per di più religiose e represse. Quando c’è (e l’ignoranza la rende inevitabile), in questi casi la cattiveria diventa davvero ottusa. Solo rarissimi maschi, i più infantili, riescono ad imitarla. Oppure i bambini. All'asilo infatti mi vendicai tagliando con le forbici una spazzole monacale. Fecero il diavolo a quattro e convocarono mia madre. Il reato era grave: rovinare una spazzola a una che è insieme suora e donna. Dico, ma li avete mai osservati bene gli abiti delle suore? Non fanno una piega. Mai una chiazza di unto. Sembra che stiano sempre a stirarsi, lavarsi, spazzolarsi, imbellettarsi, ‘ste vanitose di Dio.
Ma io avevo cinque anni e non avevo ancora coscienza di me quando avevo questi odi caldi, mentre Odifreddi ne aveva 18 quando stava in seminario, era psicologicamente adulto, e la cosa è più grave. Questa sua ambivalenza (nell'intervista - v. in basso - dice che in fondo la Natura è Dio, e che uno scienziato non può non essere in qualche modo "credente", sia pure in un ordine superiore) spiega forse l'acredine, ma non farà piacere ai comuni amici dell’Uaar, l'associazione degli atei.
Peccato, però, perché forse non a suo padre, ma a me il narcisista Pierluigi risulta un personaggio in fondo simpatico, sempre sopra le righe. Un attore nato. Sembra fatto apposta per la televisione all’italiana, dove infatti è sempre presente. Poi sa parlare a effetto, ama la battuta rapida e tagliente come piace ai registi tv. Ho duramente polemizzato con lui sul Salon Voltaire (basta inserire "Odifreddi" nella finestra di ricerca in alto, a sinistra) perché considera "fascista" lo stato di Israele.
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LE ACCUSE INGIUSTE A ISRAELE.
Sono insorto quando ha detto – e ora nell'intervista di Sabelli Fioretti sulla Stampa lo ripete – che Israele è uno stato autoritario e fascista, con argomentazioni che non tengono conto della pervasività e dell'autoritarismo di ogni Stato, e prendendosela con l'unico Stato democratico accerchiato e in guerra. Le accuse di anti-sionismo, anti-semitismo e – ora con la rivelazione del Seminario si capisce meglio – anche anti-giudaismo, se le va proprio a cercare.
Ma è una bugia colossale, come si spiega in questo
articolo: Israele è uno stato liberale, con luci ed ombre, come tutti, dove c’è dibattito, ci sono contrasti molto aspri, il Governo non è né più né meno democratico di quello di Francia, Gran Bretagna, Germania o Stati Uniti. Anzi, rispetto all’Italia c’è infinitamente più libertà per la scienza (i ricercatori israeliani sono tra i primi al mondo) e per i diversi. I gay vi accorrono anche dai Paesi arabi e dalla cosiddetta Palestina. Gli arabi vi vivono indisturbati, praticando la religione islamica e facendo affari: lo stesso non si può dire per gli ebrei nei Paesi arabi (o nell’Urss tanto amata dal matematico). Ma Israele è un Paese in guerra. Guerra che non ha iniziato ma ha subìto. E' stato attaccato, è tuttora accerchiato da arabi e terroristi d’ogni tipo che vogliono distruggerlo. E Israele, checché ne pensi Odifreddi, ha tutto il diritto di difendersi con ogni mezzo. Se no, muore.
Lo sa Odifreddi quanti fastidi e limiti per i cittadini c’erano in tempo di guerra in Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia e Italia? Altro che Israele! Qui, anzi, riferiscono i cronisti, l’umanità e la dolorosa sopportazione dei suoi abitanti permette ogni giorno veri e propri miracoli, primo tra tutti cercare di vivere "quasi" normalmente sapendo che da un momento all’altro si potrebbe saltare in aria per un attentato.
PIU’ ANTI-CRISTIANESIMO E ANTI-EBRAISMO CHE ATEISMO. Poi c’ il sospetto, che riguarda gran parte degli atei italiani, di essere in realtà più che atei degli anti-cristiani e anti-ebrei, contro cioè la cosiddetta civiltà “giudaico-cristiana”. Come mai? Forse per spirito di opposizione, visto che cristiani ed ebrei li abbiamo in casa e hanno contribuito a formare la società occidentale moderna. E Odifreddi molto spesso dà l’impressione di essere più che ateo un anti-ebreo, un anti-cristiano (anti-cattolico in particolare). In questo va ad antipatia, curiosamente è poco razionale, i suoi sono odi caldi, non freddi. Infatti non si pone il problema razionale della pericolosità delle religioni, di quanto oggi possano realmente incidere sulla libertà e la vita dei cittadini. Altrimenti saprebbe che mentre il Cristianesimo ha tiranneggiato e asservito le coscienze e perfino ucciso in passato atei, eretici e blasfemi (ma oggi non più, grazie alla dura lezione impartita dal Liberalismo), mentre l’Ebraismo non ha mai fatto nulla di simile, e a differenza del Cristianesimo (anzi, neanche fa missionarismo, cioè non cerca neanche di convertire), l’Islamismo al contrario è sempre a caccia di anime e corpi, cerca di convertire, anche con la forza, e – ne parlano quasi ogni giorno tutti i giornali – tortura e uccide atei e peccatori, “blasfemi” ed eretici, e in alcuni casi anche islamici di altre tendenze. Quindi per un razionale, tanto più ateo, l’islamismo dovrebbe essere il vero nemico, non certo l’innocuo e liberale ebraismo, o una Chiesa ormai senza artigli. Perché le religioni non sono tutte ugualmente aggressive, e gli atei davvero razionali dovrebbero perciò concentrare i propri sforzi contro le più pericolose. Ma Odifreddi, invece, mentre continuano le violenze e le stragi islamiche, continua imperterrito la sua personale e inutile campagna contro il Cristianesimo, specie cattolico, e l’Ebraismo, o Israele. Questo ci divide in modo irreparabile.
E CI SONO ANCHE COSE IN COMUNE, MA... Poi ovviamente ci sono cose apprezzabili che sono anche mie, come almeno l’asserita “razionalità”, l’humour, l’amore per la scrittura, il polemismo, l’ateismo stesso come metodo agnostico e relativista, fino alla divulgazione scientifica (il mio campo è l’alimentazione) e alla piccola curiosità del nome significativo (il mio è più bello del suo: "Invero laico"). Ma è per questa sua ricorrente caduta nell’astio irrazionale e immotivato contro Israele e l’ebraismo (e mai, guarda caso, contro l’Islam o le altre religioni) che non l’ho inserito tra i "miei personaggi" come avrei voluto (v. colonnino accanto). Sì, perché in questo la sua polemica rischia spesso di apparire emotiva, caratteriale, oppure recitata, “di ruolo”, puramente teatrale, esibizionistica, chissà.
. ATEISMO NOBILE E ATEISMO MESCHINO.
Ma l'errore più grave per un laico è confondere tra Chiese, cioè le strutture di potere delle religioni, e i credenti. Certo, tutti noi abbiamo sempre pensato, che i Cristiani, anche al di là dell’etimologia, siano un po’ cretini. Io me ne sono accorto a 8 anni, leggendo le sciocchezze del catechismo. A 14 anni ne ero assolutamente certo. Ma con che animo andare a urlarlo in faccia alla vecchietta inginocchiata nella chiesetta del villaggio? Suvvia, ci vuole tutta la "crudeltà" un po’ infantile d’un ex-seminarista pentito per prendersela con i credenti stupidi anziché con i papi furbacchioni.
Perché noi atei, signorilmente pietosi dell’ignoranza e immaturità altrui, abbiamo evitato finora di offendere inutilmente le religioni davanti al popolino (che non capirebbe). Sarebbe stato come sparare non sulla Croce, ma sulla Croce Rossa. Il postulato, il mai dichiarato finora
gentlemen agreement, era duplice. Mai parlare di Dio, sia pure per negarlo, tra intellettuali, quasi tutti atei: sarebbe stata considerata una caduta del gusto, come parlare di oroscopi tra donnette. Tanto meno, un intellettuale, anche l'ateo più duro, doveva perdere il tempo e la faccia a polemizzare attorno al presunto Dio con la gente semplice.
. I SECONDI FINI DELLA FEDE.
E' ovvio per mille segni che questo Dio non c’è, che nessuna divinità può esistere, e che gli Dei conclamati lo sono solo per invenzioni del Potere di leggendari Sacerdoti-Re che avevano di fronte torme ignoranti e quindi paurose (cfr. a Roma il
Rex Pontifex Maximus, capo supremo, sommo sacerdote e costruttore di ponti: oggi diremmo capo del Genio Militare), divenute poi Tradizioni assurde e incomprensibili. Tanto che perfino la gente che crede di essere "credente" in realtà è attaccata non all'essenza etica della religione (p.es. vivere onestamente e amare il prossimo), che è solo un furbo pretesto inapplicato da tutti, ma vuole lo spettacolo delle antiche tradizioni rituali, le rassicuranti certezze che de-responsabilizzano e rafforzano i "deboli di spirito" (cfr. Gesù), cioè gli scemi, e nella religione cattolica il comodo perdono a buon prezzo dopo aver fatto i propri comodi egoistici. E se donne mature e uomini con la barba si piegano davanti a ridicole immaginette adatte a bambini di 3-5 anni, lo fanno in modo obliquo, per nostalgia dell’infanzia e della mitica Età dell'oro della semplicità perduta. Ecco il fascino antropologico e psicologico delle religioni sui poveri di spirito.
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SOTTOCULTURA E PSICOLOGIA DELLE RELIGIONI.
E' così che tutte quelle sciocchezze sono state sapientemente fatte diventare cultura, vissuto personale. Eh, ma Odifreddi questo fattore "culturale" antropologico che purtroppo svolgono le superstizioni, non lo capisce. Noi, invece, per combatterlo dobbiamo prima capirlo.
E' proprio questo carattere psico-patologico e culturale che impedisce alla nostra Ragione di far breccia sui semplici, i cosiddetti cretini. Ma non sono loro il vero obiettivo della nostra azione intellettuale. Sarebbe stupido l’intellettuale che perdesse tempo col credente per dimostrargli che è da stupidi credere. Un missionarismo al contrario. Il vero stupido sarebbe il professore, ignaro di psicologia, non il contadino.
Poi venne Odifreddi, a dare del cretino in tv o sui libri solo al povero cattolico, al povero ebreo qualunque. Un po' sospetta questa fissazione sul filone giudaico-cristiano appreso dalla Bibbia in seminario. E gli inventori originali delle varie religioni? Altro che cretini, erano furbissimi. La religione non è un calderone in cui tutti sono uguali. C'è un abisso tra papi, cardinali e preti, e la gente semplice e ignorante (o con qualche problema psicologico) che li ascolta e gli dà credito. Possibile che Odifreddi non lo afferri? O anche lui disprezza la psicologia e l'antropologia?
Noi laici, anticlericali e atei siamo severi con le Chiese e con chi diffonde superstizioni, ogni genere di superstizione, per calcolo di potere, ricchezze e privilegi, o per ignoranza. Ma dobbiamo avere umana compassione per i plagiati, per le vittime dell’ignoranza e dei deficit psicologici. Ebbene, questa differenza, per niente sottile, l’inutilmente "crudele" Odifreddi, se non l’ha capita finora non la capirà mai. Per il resto, abbiamo le medesime idee.
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L’intervista a Odifreddi sulla Stampa è leggibile sul sito di Claudio Sabelli Fioretti. In alto la copertina dell'ultimo volume di Odifreddi: Perché non possiamo essere cristiani, ed. Longanesi.
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JAZZ. Una testimonianza storica è il concerto dal vivo nel tipico jazz club Half Note (NYC) del quintetto di Lennie Tristano, grande innovatore dello stile del piano e del cool jazz. Il brano è 317 East 32nd (durata 9::45). In evidenza oltre a Tristano al piano, Warne Marsh. Il quintetto era costituito da Lee Konitz (as) Warne Marsh (ts) Lennie Tristano (p) Sonny Dallas (b) Nick Stabulas (d). Giugno 1964. AGGIORNATO IL 27 DICEMBRE 2014
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