ROMA antica e moderna. Marziale e la satira contro l’invadenza dei negozianti.

I Centri storici delle più antiche città italiane – e Roma ne è un antico esempio – soffocano non solo per il traffico ma anche per il caotico disordine dei commerci, sia delle botteghe stabili, sia dei venditori ambulanti, e a maggior ragione degli abusivi. Così, i cittadini si vedono costretti a usare solo una piccola parte di strade e marciapiedi, ostruiti non più solo da automobili (un assurdo nelle strette vie del Centro, progettate per persone che andavano a piedi, e che perfino le carrozze a cavalli e i carretti a mano intasavano), ma anche da chioschi, banchi, tendoni, mostra di merci, cartelli propagandistici, tavolini, sedie ecc. Camminare in città è spesso difficile: ci si sente a stento tollerati. Siamo in una casbah del vicino Oriente o nella più grande e famosa città di tutti i tempi? Sembra quasi che Roma sia stata destinata solo per vendervi merci nel più confuso disordine (“una grande bottega” a cielo aperto) o per farvi correre senza regole, anche nelle sue strade più strette, ieri carretti e carrozze a cavalli, oggi automobili e pullman per i turisti.


L'INTERA CITTÀ E' OSTRUITA DAI MERCANTI
Lo sfrontato bottegaio (1)
ci aveva portato via tutta la città
e tutti gli ingressi delle botteghe
erano ostruiti. (2)
Tu, Domiziano, hai ordinato
di sgomberare le vie rese strette,
e quello che poco fa era un viottolo
ora è una vera strada.
Nessuna colonnina è più nascosta
da bottiglie incatenate, (3)
il pretore non è più costretto
a camminare in mezzo al fango
[perché i marciapiedi sono ostruiti
dalle merci],
il barbiere non impugna più il rasoio
alla cieca in mezzo alla folla, (4)
né gli sporchi chioschi
occupano tutte le vie.
Il barbiere, l'oste, il cuoco, il macellaio, (5)
ora rispettano i propri confini. (6)
Prima era una grande taverna,
adesso è Roma.
(M.Valerio Marziale, Epigrammi, LXI,VII, trad. N.Valerio)
TESTO ORIGINALE IN LATINO
Abstulerat totam temerarius institor urbem,
inque suo nullum limine limen erat.
Iussisti tenuis, Germanice, crescere vicos,
et modo quae fuerat semita, facta via est.
Nulla catenatis pila est praecincta lagonis,
nec praetor medio cogitur ire luto,
stringitur in densa nec caeca novacula turba,
occupat aut totas nigra popina vias.
Tonsor, copo, cocus, lanius sua limina servant.
Nunc Roma est, nuper magna taberna fuit.
(Marco Valerio Marziale, Epigrammi, LXI,VII)
NOTE

2. «Per le strade della città la soglia delle botteghe e delle case non si vedeva più perché occupata dalle merci», è il commento di un moderno libro di testo (Col A. e Saglia A., Verba et Imagines, II ed., Zanichelli 2005). Letteralmente: «sulla soglia la soglia stessa era inesistente».
4. «Tra i mestieri “da strada” c’era anche quello del barbiere, che talvolta prima del provvedimento di Domiziano prestava i suoi servizi pericolosamente in mezzo alla folla» (Col e Saglia, cit.). A Roma, come in molte altre città, il barbiere è stato a lungo, fino addirittura ai tempi di G.G.Belli (prima metà dell’Ottocento, quindi sec. XIX), un mestiere “di strada”, soprattutto per motivi di luce (fondamentale in questo lavoro), essendo le antiche botteghe buie e prive di illuminazione artificiale.
5. L’elencazione delle categorie dei commercianti che finalmente sono costretti a tenere sgombro l’ingresso conferma la nostra ipotesi: si tratta di negozianti veri e propri e non di “ambulanti” come in genere viene tradotto non si sa bene perché (anche da Col e Saglia, cit.).
6. «Custodiscono le loro soglie», cioè «rimangono in bottega» (Col e Saglia, cit.).
IMMAGINI. 1. Mostra con manichini sul marciapiedi (da internet). 2-3-4. Il Centro di Roma moderna, di giorno e di notte, ostruita dal commercio al minuto: botteghe "regolari", ambulanti "con permesso" e abusivi (foto N. Naim). 5. Ma per correttezza bisogna ammettere che anche altre città non scherzano. Ecco il caos espositivo dei mini-store a Coventry Str., a Londra. 6. Le Sacre Coeur a Montmartre, Parigi, visto dalla viuzza ostruita da espositori di cartoline e merci per turisti.
AGGIORNATO IL 9 NOVEMBRE 2015