03 febbraio 2009

BELLEZZA. Quando la modella nuda è più intelligente della prof. moralista.

ottima vista da dietro (picc)“Tra una donna evidentemente bella e una forse intelligente, scegli l'evidenza” (Nico Valerio).

Il busto d’una modella affisso nella cabina d’un camion o sulla parete d’una autofficina è superiore o no a una tesi di laurea? E il sedere della famosa attricetta tv offerto in visione dal calendario vale di meno o di più – scusate l’anatomia comparata – del cervello d’una media insegnante di scuola media?
Perché le donne che si atteggiano a “istruite” e “intelligenti” disprezzano la bellezza sensuale delle altre, poche, donne, e fanno di tutto (pantaloni e abiti maschili in genere, capelli corti, trasandatezza, atteggiamenti virili) di comprimere o non esaltare il proprio sex appeal, come se la bellezza fosse l’antitesi dell’intelligenza e della cultura?
Anzi, è esattamente il contrario di quello che loro ottusamente pensano. E’ infatti un vero e proprio sgarbo alla Ragione che la (finta) intellettuale ironizzi con aria di superiorità da tipica professoressa sulla (vera) bellezza. C'è un salto tematico e logico: sono due piani non coincidenti. Non capisce l’intellettuale poco intelligente che dal confronto ha tutto da perdere? Intelligenza contro bellezza non è possibile. Come bellezza contro intelligenza. Purché entrambe siano vere. Ma se una delle due virtù è virtuale, cioè solo presunta, vince l’altra.
Del resto l’intelligenza è altamente opinabile, mentre la bellezza, l’armonia d’un corpo, è un dato evidente che s’impone da sé, senz’alcuna dimostrazione filosofica. Ictu oculi, cioè a colpo d'occhio. Chiedetelo ai giudici di Frine, l'etèra di Atene che in Tribunale per difendersi dalle accuse non trovò di meglio che mostrarsi nuda. Rivelandosi, appunto, più intelligente di chi l’aveva accusata. Ed ebbe la causa vinta, perché era evidente che nella sua bellezza c'era del divino (così credevano i giudici), noi diremmo un Logos, una Mente, una Intelligenza superiore. Ecco perché la perfezione della bellezza ha i suoi diritti.
Qualunque insegnante di liceo di provincia, che magari si è laureata imparando a memoria facili libri, senza sapere nulla della vita e della cultura, si sente autorizzata a sparare con sarcasmo sulle cosce della Carfagna o sul posteriore della Bellucci. Errore. Così copre di ridicolo le sue oscene nudità mentali, non avendo nudità fisiche, cioè capolavori, da mostrare. Anzi, avendole distrutte con la propria banale e insufficiente erudizione, che denota scarsa intelligenza.
Ma noi non eravamo così prima della dannata invasione sottoculturale della Chiesa Cristiana. Le nostre radici pagane, per fortuna, ci avevano educato diversamente, per migliaia di anni. E ora l’antico ethos del kalòs kai agathòs, il Bello che è anche Buono, mirabile motto della Civiltà Occidentale, riaffiora, deve riaffiorare.
Così, tra il meccanico, il camionista, il militare, l'uomo per abusiva definizione classista ritenuto “rozzo”, che guarda i calendari con donnine nude o il porno, e i suoi critici pseudo-intellettuali che spesso razionalizzano la personale invidia (donne) o le proprie remore religiose, specialmente cristiane, o psicopatologiche (uomini), trovo che sia molto più intelligente, e non solo d’una istintiva intelligenza naturistica, perché strettamente in contatto con le radici etiche, rituali, antropologiche dell’Uomo, proprio la tanto bistrattata prima categoria, quella della Bellezza.
Lode, dunque, all'intelligenza istintiva della modella e della porno attrice, della escort o della prostituta prosperosa e armoniosa (e sì, perché non poche sono brutte), della attricetta o della “velina”, ma anche di qualunque donna bella. Lode, insomma, al Corpo, il nuovo Dio laico, corpo che è anche una macchina geniale, delicatissima, che per dare e conservare a lungo il meglio di sé vuole grande, grandissima intelligenza. Evviva la bellezza del Corpo, che esprime due intelligenze, quella superiore, il Logos, l'Armonia della Natura, ma anche quella della donna (o dell'uomo) padroni del corpo, se la bellezza non dura solo lo spazio d'un mattino, ma è coltivata, educata, prolungata sapientemente nel tempo, insomma armoniosamente interpretata, programmata, costruita. Anzi, per paradosso, la modella potrebbe anche permettersi, lei sola però, di essere ottusa: è la bellezza che è "intelligente" per lei...
Altro che finte eccellenze, come gli intellettuali, e spazio dunque alle vere inequivocabili eccellenze, le belle modelle, pornostar, stelline, ragazze qualunque, che l'intelligenza della Natura e l'intelligenza personale hanno prodotto. Intelligenza del kalòs kai agathòs che dovrebbe essere apprezzata come collegamento naturale all’antica intelligenza della Terra da camionisti e da scrittori, da meccanici e avvocati, da infermiere e professoresse. Con guadagno di tutti, perché - si sa - anche chi sa riconoscere l'armonia e l'intelligenza del Bello, pur non possedendolo, è intelligente. Come il critico d'arte che può essere altrettanto artista dell'artista.
E il bel nudo e i bei modelli possono avere qualsiasi sesso. Perché la bellezza è un’intelligenza geniale della Natura che vale per tutti, soggetti che la mostrano e soggetti che la ammirano.
E “pensatori” dilettanti e professoresse acide stiano zitti. Il loro mestiere non autorizza nessun privilegio: magari esistessero delle professioni superiori, che garantiscono di per sé l’intelligenza. Così non è. Tutti o quasi possono imparare a memoria dei libri e laurearsi. Anzi, è lecito il sospetto che chi si avvicina a certe professioni definite come "intellettuali" possa farlo con motivazioni di compensazione, di rivalsa psicologica.
Purtroppo, non tutti i brutti sono dei Leopardi, e la maggior parte degli uomini non avrà mai nessuna virtù: né l'intelligenza, né la cultura, né la bellezza. Ma certo sempre pochi sapranno essere in comunione con se stessi e il Logos, lo spirito eterno della Natura, e conservarsi o diventare belli. Il Bello, anche quello fatto dal Caso, anche quello che non resiste al Tempo, è sempre intelligenza.
E non ci piace l'ipocrita e conformistico galateo delle “buone maniere” da salotto ipocrita che colpisce giornali, tv e anche Internet (p.es. su Facebook), dove potete pubblicare la foto d’una donna squartata, ma non nuda, soprattutto se bella e seducente: depravazione mentale pari solo a quella dei preti della Chiesa Cattolica, prima, durante e dopo l’Inquisizione). E le stesse donne, con ciò ritenendo di qualificarsi come “intellettuali” o femministe, non approvano le donne sensuali o, come dicono loro, “appariscenti”, ancor meno le donne in pose erotiche e c.d. “pornografiche”, dando a intendere a contrario che bruttezza, asessualità e trasandatezza viriloide possano più facilmente sottintendere se riferite alla donna “impegno culturale”, “lavoro intellettuale”, “valori” diversi e ben più elevati di quelli d’una modella o attricetta, insomma una superiore eticità. E’ la mistificazione per cui, p.es., in politica o nelle aziende vengono scelte spesso le donne più brutte. Come a voler insinuare: non sono mica delle modelle, sono donne che hanno studiato, intelligenti! E ovviamente, più sono brutte più sono intelligenti. Cosicché, per curioso paradosso, la bruttezza, alla fin fine, è l’unico vero requisito selettivo che si richiede alla donna.
Ma che intelligenza è? E’ assurdo, immorale vietare un Bene sicuro e palese come la bellezza della donna, tirando in ballo un Bene tutto da dimostrare e quasi sempre inesistente, come l’intelligenza, spacciata poi come “moralità” piccolo-borghese, cioè cattolico-repressiva, che non c’entra niente. La cosa ci ricorda certe donnette volgari, abituate a parlare con pesante accento provinciale o di borgata, che come hanno visto fare alla televisione o al cinema recitano da raffinate “signore all’ora del tè”. Alla netiquette (l’etichetta su internet) allora preferiamo la natica. Senza negare, ovvio, etica ed estetica. Che – a questo punto si sarà capito – grazie al Logos sono curiosamente contigue.
JAZZ. Un bel concerto di Gerry Mulligan a Roma nel lontano 1959, ai tempi felici in cui la televisione italiana ancora riprendeva la musica e l'arte. Il brano è Moolight in Vermont.
AGGIORNATO AL 21 APRILE 2013

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02 febbraio 2009

DESTRA & SINISTRA. Vediamo che differenze ci sono, su 37 questioni

Se non ti piace un uomo solo al comando ti metti contro Destra e Sinistra,
Se vuoi la democrazia interna sei un rompiballe a Destra e Sinistra,
Se vuoi dire cose diverse in tv ti censurano a Destra e Sinistra,
Se una ragazza vuole abortire le dicono no medici di Destra e Sinistra,
Se critichi la Chiesa per le sue intromissioni ti cancellano a Destra e Sinistra,
Se vuoi punire gli impiegati incapaci ti ostacolano a Destra e Sinistra,
Se dici che Dio non esiste si scandalizzano (e censurano) a Destra e Sinistra,
Se Eluana vuol morire in pace lo impediscono a Destra e Sinistra,
Se sei per le unioni libere tra cittadini s’incavolano a Destra e a Sinistra,
Se vuoi che la scienza sia libera ti fai nemici a Destra e Sinistra,
Se difendi il cittadino consumatore non ti considerano a Destra e Sinistra,
Se Fiat o Alitalia rischiano di fallire lo impediscono a Destra e Sinistra,
Se non sei bravo e chiedi raccomandazioni te la danno a Destra e Sinistra,
Se hai visto pensionati a 50 anni a spese degli altri ringrazia Destra e Sinistra,
Se gli statali non lavorano e non rischiano il posto lo devi a Destra e Sinistra,
Se le città italiane sono le più sporche d’Europa protesta con Destra e Sinistra,
Se giudichi la gente in base al merito ti metti contro Destra e Sinistra,
Se proponi un programma tv dicono no perché non hai amici a Destra e Sinistra,
Se vuoi eliminare le Province fanno resistenza a Destra e Sinistra,
Se i giornali privati sono finanziati dallo Stato gli sta bene a Destra e Sinistra,
Se il manager di Stato inefficiente è strapagato prenditela con Destra e Sinistra,
Se le Banche comandano e taglieggiano il cliente è colpa di Destra e Sinistra,
Se sei industriale ti chiedono soldi (e mandano la Finanza) a Destra e Sinistra,
Se sei operaio e ti alzi alle 5 per 1000 euro se ne fregano a Destra e Sinistra,
Se sei giovane, non hai idee e non sai niente ti difendono a Destra e Sinistra,
Se sei vecchio, arretrato e non molli la poltrona ti difendono a Destra e Sinistra,
Se un’impresa chiede la cassa integrazione gliela danno a Destra e Sinistra,
Se i sindacati trattengono le quote delle iscrizioni, gli sta bene a Destra e Sinistra,
Se cala il petrolio ma i petrolieri non calano i prezzi silenzio a Destra e Sinistra,
Se chiedi di boicottare la Cina per il Tibet dicono no a Destra né a Sinistra,
Se chiedi di boicottare la Libia di Gheddafi votano no sia Destra che Sinistra,
Se difendi le opere d’arte e il paesaggio si disinteressano a Destra e Sinistra,
Se vuoi nuovi Parchi come nei Paesi civili sono contro a Destra e Sinistra,
Se dici no a strade inutili che mangiano la Natura dicono no a Destra e Sinistra,
Se vuoi abbattere le case abusive dicono che costa troppo a Destra e Sinistra,
Se vuoi vietare o ridurre la caccia non se ne fa niente a Destra e Sinistra,
Se dici che eliminare gli sprechi dà il 25% di energia in più ridono a Destra e Sinistra.
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Se… se… se…Ma allora, scusate, qual è la differenza tra Destra e Sinistra? L’unica che abbiamo trovato, dopo lunghe ricerche, è nella stanza da bagno. Ed è appunto lapidaria, perché lì dentro c’è il marmo.Il bagno in vasca è di Destra, la doccia di Sinistra.

Non ci crederete, ma avevo davvero cominciato con le migliori intenzioni a cercare le vere diversità tra le due società che hanno creato i fortunati loghi elettorali Destra e Sinistra per dividersi tra loro le "fette di mercato". Volevo garbatamente polemizzare con alcuni amici che si illudono di portare il liberalismo e il Partito Liberale a Destra... Ma trovavo più no che sì. Così ne è venuta fuori una filastrocca che farà incazzare tutti. Dannazione, non diventerò mai un commentatore politico à la page, p.es. di quelli che scrivono sul Foglio, con la consecutio temporum così contorta che ti viene il mal di testa.

Immagine. Metopa bifronte, erroneamente considerata un "Giano", del Palazzo Magnani a Reggio Emilia. Come si vede la statua è bisex e quindi non ha attributi sessuali. Perfetta, quindi, per simboleggiare l'ambigua Destra-Sinistra italiana.

JAZZ. Per anni accusato di indirizzarsi, attraverso il circuito delle sale da concerto, al pubblico della musica classica europea che ignora tutto del jazz, il Modern Jazz Quartet (John Lewis al piano, Percy Heath al contrabbasso, Conny Kay alla batteria e Milt Jackson al vibrafono, curiosamente tutti afro-americani) è stato invece uno dei gruppi più originali stilisticamente della storia del jazz. E a parte il fenomeno di costume che ha innescato, riunendo i pubblici paralleli della musica classica e del jazz che mai si erano incontrati, ha fornito un'interpretazione del jazz d'arte di grande rilievo, depurando l'aereo e rilassato linguaggio cool jazz delle sue ultime asperità boppistiche per assumere la serenità della musica sinfonica. Senza peraltro abbandonare lo swing e gli accenti del jazz, tutt'altro, ma riducendo certamente il volume sonoro, ed eliminando la pronuncia ruvida, l'alternarsi dei piano e dei forte, e lo stesso solismo. A dimostrazione che ormai il jazz era così maturo come forma d'arte da potersi permettere senza smentirsi un'interpretazione "europea" da camera. Ecco il MJQ in Django.

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