04 febbraio 2006

SCEMPI D'ITALIA. Enti locali e contadini arricchiti peggio di Attila

Le bellissime gole di Fara S. Martino, un gioiello naturale d’Abruzzo, in teoria superprotetto da vincoli e leggi, ma in pratica, poiché affidato ai cittadini locali – figuriamoci – alla mercé di chiunque, sono state sfregiate, per ora solo in una piccola parte, da ruspe e scavatrici che hanno livellato il fondo, scavato e sgretolato le pareti di roccia, per mettere in luce pochi e insignificanti muri d’un monastero medievale. Ecco, ricordatevi questo aggettivo "medievale": è adattissimo al vergognoso episodio. Mi ricorda tanto l’ottusità dei greci cristiani, fanatici anti-pagani, che nei primi secoli del Cristianesimo, nel Medioevo appunto, distrussero i bellissimi templi pagani (qui è la Natura, è lo stesso), cuocendo il prezioso marmo per ricavarne la calce ed erigere chiesette ortodosse povere e brutte. Si obietterà:, ma quelli erano poveri e ignoranti pastori. E perché, quelli dell’Abruzzo, sia pure arricchiti, inurbati e diventati professionisti, sindaci o politici locali, che cos’altro sono?
Ho voluto cominciare in modo aggressivo, apposta, cari amici del WWF abruzzese, perché se non si colpisce duramente non si educa. Dite di essere – e ci credo, da ambientalista ultrà della prima ora, "increduli e stravolti". Ma leggendo bene il vostro appello scopro che vi "siete fidati": "Il WWF era uscito con un comunicato stampa un anno fa, ma non immaginavamo che il progetto andasse avanti". Doppio errore. Avete sottovalutato l'Attila di turno (a proposito, non dite chi è: brutto segno). Un comunicato non li spaventa, certo. E poi bisogna rompere le scatole, fare chiasso e controllare a tempo pieno. Anche il leone riuncia se la iena abbaia e fa chiasso. Ma lo capite o no che bisogna fare gli uomini-sandwich, i radicali alla Pannella, chiamare i CC, la PS, la GDF, la GF, dirlo in TV e sui giornali, denunciare penalmente e in sede amministrativa, bloccare i lavori con l’AG, e poi ancora immolarsi 24 ore su 24 con qualche azione simbolica, o addirittura stendersi davanti alle ruspe – in stile piazza Tien-an-men a Pechino – per impedire di forza, prima e durante, lo scempio? Troppo faticoso? Lo so. Ma solo così si vince. La democrazia liberale è una faticaccia. Più comoda la dittatura.
E poi la butto in politica, anzi in antropologia. Lo sapevate che la democrazia vuol dire solo andare a votare, e che la società non funziona, soprattutto nell’Italia del Sud (ex Stato della Chiesa e Borboni), luogo storicamente di prepotenti, se poi non c’è cultura diffusa tra la gente, spirito critico e controllo liberale di paesani o cittadini, cioè l’impegno quotidiano e continuo della gente per controllare che siano rispettate "tutte" le libertà senza abusi, le "libertà altrui", non le jacqueries reazionarie per i propri privilegi come a Scansano Ionio o in Val di Susa? Non bastano le leggi, i vincoli, le dichiarazioni di sindaci, comunità montane, province e regioni, parlamentari e ministri. Anzi, sono proprio questi i vostri nemici. Che cultura e amore per la natura hanno dimostrato coi fatti i rappresentanti locali e centrali? Anzi, i locali sono peggio, diteglielo alla Lega. Chi fa politica non è certo tra i migliori altruisti o difensori della natura. Ma un politico locale sarà certamente più rozzo.
La libertà e i diritti non sono conquistati per sempre: possono sempre essere revocati da una delibera, da un regolamento, da una legge, o da una prepotenza qualsiasi, pubblica o privata. Da noi non sono i Governi il problema, ma i cittadini. Avete visto le case e perfino le gabbie per polli che costruiscono i contadini arricchiti in Italia? Cemento armato (le prime), bandone ondulato le seconde. Volgarità e inquinamento estetico ovunque. E il paesaggio è distrutto. Siamo ancora rozzi e ignoranti. Perfino troppo ricchi per quanto meritiamo. In Italia è un'intera classe di contadini arricchiti che è al potere locale. La polizia non basta. Del resto non vogliamo uno Stato di polizia. Siamo noi che dobbiamo vigilare. Ognuno per i diritti altrui. Se lo fanno tutti, tutto funziona.
Il liberalismo è lotta, insegnava il liberale Gobetti. Perciò, altro che insegne di negozi, giubbotti, occhiali, rock, scarpe e internet: cerchiamo di essere anglosassoni in quest'altra cosa, invece: nel controllo liberale continuo. L’hanno inventato loro. Ce l’avevano già nell’800, amici del Wwf abruzzese, quando voi eravate davvero pastori, e loro – gli inglesi – pagarono di tasca propria i miliardi di lire con cui Garibaldi doveva abbattere il corrotto autoritarismo dei Borboni e del Papa. Perché quella corruzione, che veniva dai secoli passati (Greci, Arabi, Spagnoli) è la causa di tutto. Sì, perfino dello sbancamento delle Gole di Fara S.Martino. Non ci credete? Be', allora vi ricordo che la Repubblica Romana, parlo di Roma Antica, inviò dei commissari con pieni poteri nella città greca Neapolis (Napoli), per fare piazza pulita della corruzione che - solo lì - già vi regnava, secoli prima di Cristo. E' o no la Magna Grecia la "responsabile" dello scempio della vostra (nostra) Gola di Fara S.Martino? Ma ora, finita la scherzosa provocazione, "damose da fa’" e non incolpiamo gli altri.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

sono d'accordo con te, le gole fi Fara San Martino erano un posto "sacro" della natura, senza la necessità di cercare fondazioni di chiese.

26 luglio 2007 alle ore 14:02  

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