06 luglio 2006

PROCESSI DEGNI DI STALIN. Il calcio rappresenta bene l'Italia

Un vincitore, comune vadano le cose al Mondiale, c'è già, ed è la Juventus, intitola il Giornale: Buffon, Zambrotta, Cannavaro, Thuram, Camoranesi, Vieira, Zidane, Del Piero, Trezeguet, Henry, Inzaghi. E Peruzzi secondo portiere. Senza contare Lippi in panchina e Platini manager. Nella finale di domenica a Berlino tra Italia e Francia si conteranno ben 8 giocatori della Juventus (5 italiani e 3 francesi), più 4 ex juventini, calcola in una lettera al Corriere Giacomo Langfelder. Be', non è forse questa la prova schiacciante - aggiungiamo noi - della grandezza della Juve e della piccolezza di Moggi? Quest'ultimo, con le sue proverbiali spacconate, con i suoi trucchi, per lo più tentati o solo vantati, che altro avrebbe potuto aggiungere al valore di calciatori del genere? Questa è la vera domanda retorica che gli accusatori della Juve dovrebbero farsi. A che serviva raccomandare i primi della classe? Sono o non sono Italia e Francia, zeppe di juventini, arrivate alla finalissima mondiale? E i giocatori juventini giocano bene o no?
Ma facciamo un passo indietro.
Dopo l'articolo di costume precedente, questa è la terza volta in vita mia che scrivo di calcio. La prima, a 15 anni, sul giornalino della scuola, dove sostenevo la tesi cattivista, alla Gianni Brera, che gli italiani mangiano troppa pastasciutta per giocare bene al calcio. Tesi futurista senza saperlo, imbarazzante per chi sarebbe diventato in seguito un esperto di alimentazione (anzi, i carboidrati complessi sono l'ideale per il lento rilascio energetico). Ed ero già juventino, sia chiaro, da almeno 5 anni.
"Non è un processo ma una decapitazione", è il titolo messo dal Corriere ad un articolo garantista e liberale di Piero Ostellino. Anche lui sospetto juventino? Be' noi juventini siamo milioni, il primo partito in Italia. E non perché la Juve "vince sempre", come insinuano gli avversari, ma per la classe, la dignità, la moderazione, il motto insieme sportivo e liberale "vinca il migliore", che caratterizzano (e in parte ancor oggi) l'ambiente della Juve. Perciò le grossolanità e le pastette immaginate dal faccendiere Moggi, davvero il meno "juventino" in assoluto tra i direttori generali, sono stati un duro colpo per gli appassionati della Juve. Squadra così forte, con giocatori talmente bravi, da non richiedere certo raccomandazioni di sorta. Come mostrano anche i decenni di vittorie nelle Coppe e ai Mondiali, dove certo il "sistema Moggi" non poteva arrivare. Ma se anche fosse vere che in qualche partita si fosse preferito un arbitro ad un altro, che c'entrano i giocatori? Se fossero stati brocchi non avrebbero mai vinto, neanche con arbitri parenti. E invece i giocatori della Juve sudavano, faticavano, si dannavano l'anima come e più degli altri.
Ma il grave è il processo staliniano che è in corso nelle sale della Lega Calcio. Un processo sommario, che commina pene severissime sulla base della sola accusa. Difensori e testimoni sono in posizione nettamente inferiore, lamenta nell'articolo citato Ostellino. Insomma, il processo a Juve, Milan e alle altre squadre rischia di essere la rappresentazione della giustizia in Italia. Una tesi accusatoria prefissata, testimoni in subordine. A quanto i solito ruolo dei "pentiti di Stato" scelti accuratamente e prezzolati perché confermino il teorema dell'accusa, come direbbe il bravo avvocato Mauro Mellini? Un cattivo esempio anche per i tifosi delle curve, che ora si confermeranno nell'idea che è il furor di popolo, la piazza, a fare e disfare i processi in Italia.
http://www.corriere.it/edicola/index.jsp?path=CULTURA&doc=POTERI

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3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Sacrosanto. Condivido tutto. Però non rigetterei Moggi così in fretta: pastette comprese, è stato un grandissimo dirigente, forse l'uomo che più ha capito il calcio, in campo e fuori, di tutto il Paese. Non è un caso che domenica,a Berlino, saranno in campo (e/o in panchina) tantissime sue scoperte riscoperte: Buffon, Zambrotta, Cannavaro, Del Piero, Inzaghi, Thuram, Vieira, Henry, Zidane, Trezeguet.. La metà dei quali è candidata al Pallone d'oro del Mondiale!

Saluti

7 luglio 2006 alle ore 15:49  
Blogger Nico Valerio said...

Herakleitos, le citazioni di 2 giornali mi hanno fatto cambiare incipit. Ma vedo che nel tuo commento, che leggo solo ora, già accenni allo stesso tema...

8 luglio 2006 alle ore 01:27  
Anonymous Anonimo said...

Guarda che sono anni che ti dicevo che la Juve vinceva in modo strano... io ne ho viste tante di partite che la juve meritava di pareggiare e vinceva all'ultimo minuto su una piccola e casuale distrazione dell'arbitro, che la juve meritava di perdere e pareggiava all'ultimo minuto su una piccola e casuale distrazione dell'arbitro, che meritava di vincere e che casualmente vinceva. Ora si è scoperto solamente che "casualmente" giocava con la juve con la maglia numero 12.
ciao
Marcello

28 luglio 2006 alle ore 09:23  

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