27 giugno 2006

AMORE CON PIU' PARTNER. Eccesso? Macché, lo insegna la natura

Dite la verità: l'avevate sempre intuito. Perfino desiderato. Ma ora un interessante saggio dello zoologo Carlo Consiglio ce ne dà, come dire, una ragione scientifica. Ma prima di organizzare in quattro e quattr'otto un bel menage poligamico nel vostro appartamento sulla collina torinese, a San Siro o all'Olgiata, almeno imparate l'abc, e tutto quello che "sta dietro" al problema, dall'etologia all'antropologia comparata, dalla sessuologia alla psicologia sociale, alla fisiologia umana. Questo libro, unico nel suo genere, è quel che fa al caso vostro.
La monogamia, dopotutto, non è stato il solo modo di metter sù famiglia. Esistono altri modi in cui ciascuno può gestire la propria vita e la sessualità. Il libro analizza quali potrebbero essere i vantaggi di questi sistemi alternativi ma antichi e sperimentati, per i quali abbiamo specifici adattamenti selezionati nel corso della nostra evoluzione in milioni di anni.
Nel saggio viene descritta la diffusione della "poligamia" (in genere) nelle culture "primitive". Sono illustrati i vantaggi dell'amore con più partner, specialmente per quanto riguarda la durata ed il benessere psicologico dei partner e dei figli, nonché la maggiore soddisfazione sessuale. Tra i diversi numeri di persone che possono costituire un gruppo di più di due persone, il 3 sembra il più vantaggioso - ha scoperto l'autore - perché è molto stabile e durevole, dà la massima eccitazione quando ciascuno dei tre si trova al centro dell'attenzione degli altri due, è facile da gestire e corre minore rischio di rottura.
Vengono quindi esaminati vari caratteri morfologici, fisiologici e comportamentali della specie umana che sembrano costituire un adattamento biologico alla poligamia e specialmente alla poliandria (rapporto di una femmina con due o più maschi).
Il dimorfismo sessuale è modesto nella specie umana, con maschi poco più grandi delle femmine, e ciò costituisce un indizio di poliandria. Nell'evoluzione umana negli ultimi 4 milioni di anni si è assistito ad una riduzione del dimorfismo sessuale, con graduale passaggio dall'originaria poliginia (rapporto di un maschio con più femmine) alla poliandria.
L'anatomia riflette questa evoluzione. I testicoli dell'uomo sono più grandi di quelli delle specie poliginiche e più piccoli di quelli dello scimpanzé (poliandrico), indicando una situazione di parziale competizione spermatica, tipica della poliandria. Lo scroto dell'uomo, bene sviluppato, ha la funzione di raffreddare gli spermatozoi, aumentandone la durata di vita, ed indica quindi la presenza di competizione spermatica, tipica della poliandria. Il pene dell'uomo è più grande di quelli di tutte le scimmie antropomorfe ed è un'altra prova di competizione spermatica. La forma del pene dell'uomo è particolare, con la massima larghezza all'apice, e funziona come un pistone di suzione, che rimuove il tappo vaginale molle e quindi espelle gli eventuali spermatozoi immessi da un altro maschio, in una situazione di poliandria.
Gli spermatozoi umani sono estremamente polimorfi: oltre ai normali spermatozoi a testa grande, fecondatori, ve ne sono anche di altri tipi, tra i quali quelli con coda a spirale e quelli con due teste, che hanno la funzione di bloccare i canali nel muco cervicale per impedire il passaggio di spermatozoi che potrebbero provenire da un maschio successivo, e quelli piriformi o con testa sottile, con funzione di cercare e distruggere eventuali spermatozoi provenienti da altri maschi. Essi sarebbero inutili se non fosse normale l'accoppiamento di una femmina con più maschi.
I seni penduli permanenti sono unici tra i Mammiferi e la loro funzione potrebbe essere quella di rendere le femmine che non allattano simili a quelle che allattano, così dissimulandone il potenziale riproduttivo e facilitandone l'accoppiamento con maschi diversi da quello "primario", in una situazione di poliandria. Il numero di spermatozoi per ejaculazione nell'uomo è intermedio tra quello modesto di gorilla e orang-utan e quello elevato dello scimpanzé, indicando una strategia riproduttiva almeno intermedia tra la monogamia e la poliandria.
L'ovulazione nascosta nella donna è quasi unica tra i Primati, con assenza delle clamorose manifestazioni di rigonfiamento e di variazione di colore e di odore tipiche delle altre specie, e permetterebbe alle femmine di eludere la sorveglianza del maschio "primario", in una situazione di monandria "di facciata".
Nell'atto sessuale, la posizione "del missionario", che l'uomo ha in comune col bonobo, è poco favorevole alla fecondazione, e sembra connessa con un uso del sesso a scopo sociale e di pacificazione più che riproduttivo, in una situazione di promiscuità.
In seguito vengono esaminate due differenti modalità di incontrare più partner, e cioè incontrandoli separatamente, oppure facendo l'amore di gruppo. Per quest'ultima modalità vengono elencati vantaggi e possibili precauzioni. Tra i vantaggi spicca quello, notevole, di poter fare l'amore all'aperto.Una prova della maggior libertà sessuale di cui godevano le donne in passato è dato dalla constatazione che il rapporto causale tra coito e fecondazione non era noto fino ad un'epoca abbastanza recente; di ciò, oltre alla testimoniannza di Malinowski, che studiò i Trobriandesi un secolo fa, vi sono anche molti indizi linguistici e sociali presso molti popoli.
Infine viene discussa la teoria, sostenuta da numerosi autori, secondo cui la poliandria causa una riduzione della fertilità, e viene suggerito che un ritorno alla poliandria potrebbe costituire un freno all'insensata attuale esplosione demografica della specie umana.
In appendice si trovano: un elenco delle persone celebri che praticarono l'amore con più partner, un elenco degli autori a favore delle relazioni sessuali con più partner, un elenco degli autori a favore della libertà sessuale in genere, alcune storie vere, un elenco di associazioni che promuovono l'amore con più partner, un elenco delle specie di Primati citate, una bibliografia, un indice analitico e un indice generale.
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Il libro è del formato 17x24 cm, ha circa 100 pagine, figure in nero, 1 figura a colori, € 15,00. Si può ordinare per fax al numero 06/55261729, allegando la fotocopia della ricevuta del versamento di € 17,00 (di cui € 2,00 per spese postali) sul conto corrente postale 35245000 intestato a Carlo Consiglio.
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Nella foto, quattro delle cinque mogli del poligamo Tom Green

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

“Nel saggio viene descritta la diffusione della poligamia (in genere) nelle culture primitive”. Appunto. Primitive. Anche il fatto di voler inchiappettare bambini di due anni potrebbe benissimo far parte di alcune culture primitive. Dobbiamo per forza fare di tutto per regredire alla bestia? Questo libro, con tutte le sue teorie pseudo-scientifiche, mi sa tanto di stronzata galattica. Cosi’, a naso. Questo lo dico perché ogni volta che un pinco pallino qualsiasi vuole far passare un’idea strampalata come questa si serve delle “teorie scientifiche”, come a dire: lo dice la scienza, quindi va bene, c’è da fidarsi. Il che è un’emerita idiozia.

30 giugno 2006 alle ore 16:27  
Blogger Nico Valerio said...

Lo zoologo Consiglio essendosi imbattuto nei costumi sessuali delle scimmie bonobo, come ipotesi di lavoro ha provato a verificare se anche nell'uomo le tendenze naturali portassero alla poligamia.
Questa l'origine, puramente scientifica, della sua ricerca, ricca di sorprese e curiosità perfino divertenti.
Prima di stroncarla, leggila: se tutte le ricerche e le leggi del mondo dovessero passare prima il vaglio del buonsenso o peggio del senso comune, non resterebbe molto.
Senza contare tutte le cavolate assurde e irreali (eppure la psicologia è una scienza) che si leggono nei romanzi...
Almeno qui ci sono indizi e prove. Pensi che la scoperta della legge della relatività di Einstein si basasse su ipotesi di lavoro più "sensate" di questa?
E lo stesso viaggio di Colombo credi che fosse "assicurato" dai primi assicuratori dell'epoca? Nemmeno per sogno: lo avranno giudicato un progetto insensato.
Con ciò non voglio esortarti a creati una famiglia poligamica. Ho parlato del libro, dando molto spazio alle note editoriali, perché mi ha colpito, perché è originale. Io sono sempre incuriosito dalla novità intellettuale: ogni invenzione dell'intelligenza umana mi interessa in sè (su qualunque cosa verta). Amo l'intelligenza e anche la bellezza (che qualche filosofo potrebbe provare che è un'altra forma, misconosciuta, di intelligenza).
Che c'entra la pedofilia? Anzi, la numerosa famiglia antica (monogamica o poligamica) rendeva più difficili le deviazioni e le violenze ai danni dei bambini per l'abbondanza di offerte sessuali di giovani adulti, e il gran numero di testimoni e controllori (anche anziani). Tanto più se c'erano numerose donne e madri. Mentre oggi nel familismo amorale della coppia isolata tutto, letteralmente, è possibile. Senza che nessuno fuori ne sappia nulla.

1 luglio 2006 alle ore 00:21  
Blogger jo said...

ahhh come spiegare i misteri del sesso e dell'amore! Per completare l' "educazione sentimentale" dell'Autore gli consiglierei di non trascurare anche l'ascolto di "Attenti al gorilla" di De Andree e di porlo a paragone di ciò che sucede nelle carceri italiane...
ma dai siamo seri!

6 luglio 2006 alle ore 09:19  

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