23 novembre 2012

POPULISMO. Se il politico per vincere si finge il “giovane della porta accanto”.

Matteo Renzi Starei con Renzi: è simpatico, non è impacciato, non sembra un provinciale, non pare un semplicione, parla bene, buca lo schermo, anzi è fatto per la tv, è di gradevole aspetto, mostra senso dell'umorismo, si muove (già ora) in elicottero, sa dire battute, è sponsorizzato, ha (fin d'ora) un direttore dell'immagine, ostenta rapporti con i produttori (non con quegli sfigati dei consumatori), è sicuro di sé, anzi tracotante, prende in giro tutti, sa tutto e vuole fare tutto (purché lo si lasci fare, peccato che non dica mai che cosa in particolare vuol fare…), si sente a tu per tu con Obama, dice che rinnoverà tutto e abbatterà la vecchia classe politica. Insomma tutte cose già viste. Con Berlusconi.

Ma non c’è solo lui come precedente. I vecchi cronisti parlamentari hanno fatto la lista di tutti gli “homines novi” del passato che hanno catturato il consenso delle masse promettendo di mandare a casa i vecchi maninpasta della politica italiana, mettere in galera i disonesti, portare al potere un po’ di giovani e modernizzare l’Italia. Nientemeno. E chi sono i nettatori storici della viziosa politica italiana? Eccoli qua: Giannini (Uomo Qualunque), Bossi (Lega Nord), Berlusconi (Forza Italia), Mussolini (Fascismo), Di Pietro (Italia dei Valori), Grillo e i suoi grillini (Movimento 5 Stelle). A quale dei suoi predecessori vorrà assomigliare il sindaco di Firenze che vorrebbe scalare il PD e poi il Governo italiano? Certo alcune analogie sono inquietanti.

Tommy Carcetti, personaggio del giovane politico rampante (attore Aiden Gillen, fiction USA) Per carità, nessuno osa dire che questo giovane, anzi ormai non più “giovane”, mister R sia berlusconiano e men che meno mussoliniano. Però, come tutti gli ex-giovani – forse per nostalgia di un’età appena perduta – si richiama spesso al mito della palingenesi politica giovanilistica, come se poi ai giovani interessasse la politica. E poi chi ha letto il suo libro, ed è per lo più gente di Sinistra, vi ha trovato accenti vagamente simili a quelli di Berlusconi. E non dice mai con chi si alleerà. Inoltre i suoi programmi sono sempre generici e vaghi, vanno bene per fare tutto e il suo contrario. E questo autorizza tutti i sospetti. In quanto a giovanilismo, i più acidi (e anziani) ricordano che dopotutto l’inno del fascismo era Giovinezza, giovinezza...

“Un fanfarone impregnato di demagogia”  è  stato definito da un  giovane repubblicano su Facebook. “Un gradasso esuberante, incline alla battuta facile, d'incontenibile presenzialismo e presunzione, tutto chiacchiere e distintivo”. Giudizio durissimo confermato da due ex-democristiani come lui, il vecchio Marini (“è un ambizioso”) e l’ex-giovane Casini (“un abile parlatore”).

Fatto sta che questo ragazzotto arrogante e velleitario dalla bella faccia, per come si muove spregiudicatamente già ora sembra inserirsi in quel filone di vuota politica mediatica e televisiva che si indirizza direttamente al presunto "popolo", sì, ma quello passivo, visto come folla, insomma gli spettatori, saltando tutto e tutti. Se la casalinga o il pensionato o lo studente che non s’interessano di politica e non sanno valutare né la realizzabilità d’un programma di legislatura né la credibilità d’un personaggio s’innamorano d’un volto nuovo, sono dolori. Si rischia forte. E’ il suo linguaggio stesso a rivelare la vera, inquietante natura di Renzi, come scrive G. Salerno su Liberazione. E i marxisti, si sa, sono fini intenditori di psicologia linguistica.

populismoIl carisma, poi, è un’arma a doppio taglio: si irradia verso il popolo, ma prende anche dal popolo gli istinti peggiori, i più beceri. E l’Italia non ha gli anticorpi sociali, politici ed economici degli Stati Uniti d’America. Coi disastrosi precedenti populistici che abbiamo avuto, poi, dobbiamo considerarci ormai un Paese a rischio di populismo, facile preda del primo venditore “porta a porta”, dietro il cui seduttivo “bla-bla-bla” c’è il vuoto.

No, grazie, mi sa che 'sto Renzi, come chiunque altro che all’improvviso prometta il Paradiso senza avercelo fatto vedere in piccolo nei primi 20 anni della sua carriera, nella sua città, nel suo quartiere, al limite nel suo condominio, è solo vecchia politica in faccia nuova. Uno più serio, meno ambizioso, più antipatico e meno televisivo non c'è?

IMMAGINI. 1. Matteo Renzi. 2. Tommy Carcetti, il personaggio di fantasia che impersona il tipico giovane politico rampante (l’attore è Aiden Gillen) in una famosa serie televisiva USA ambientata a Baltimora. Purtroppo non è senza significato che si sia scelto un cognome italiano. 3. Oggi il populismo, vecchio vizio della politica italiana, è reso più facile dal megafono offerto dalla televisione.

JAZZ. Da uno degli ultimi vecchi dischi a 78 giri, il Sestetto del caposcuola del jazz cool Lennie Tristano in Wow. Con Tristano (che era di origine italiana) al piano, i suoi allievi Lee Konitz(as), Warne Marsh (ts), Billy Bauer (g), Arnold Fishkin (b), Harold Granowsky(dr).

AGGIORNATO IL 21 OTTOBRE 2013