POTERE E TV. “Caro Silvio, almeno per sei giorni, riesci a non apparire in tv?”
E’ tollerabile che un capo di Governo in un Paese liberal-democratico approfitti del proprio potere per utilizzare a fini di propaganda di partito e di notorietà personale la televisione? No di certo. Eppure, sempre più spesso, praticamente quasi ogni giorno, il Presidente del Consiglio dei ministri appare in tv, addirittura in varie tv pubbliche e private collegate tra loro dal medesimo messaggio registrato, ad imporre la propria effige e la propria parola, perfino durante la campagna elettorale. Altro che messaggio “subliminale”, l’effetto è molto più diretto e immediato. Lo scopo è quello di insinuarsi nella memoria, di alimentare il consenso, di influenzare il voto, con la scusa che lo stesso Presidente ha avuto la furbizia di presentarsi capolista nelle medesime elezioni, anche se sono amministrative e tutti sanno che non accetterà mai – una volta eletto – di fare il sindaco. Ma non è questo una nuova specie di sottile ma legale inganno politico? Del resto, è populista e illiberale anche la nuova norma che consente di intitolare le liste con i nomi dei loro leader. Bisognerà eliminarla: è la prima riforma da fare. E allora, in che cosa si differenzia da un antico dittatore un moderno demagogo?
La televisione, oltre e più dei giornali, rappresenta oggi lo specchio del potere, non solo quello delle ultime dittature dell’Est e del Sud del Mondo, ma anche di quel pericolosissimo potere carismatico, populista e peronista di alcune finte democrazie in Europa orientale (p.es. Russia) e in Italia.
Naturale che le nuove “dittature” mediatiche sollevino proteste. Ora riceviamo e pubblichiamo un accorato appello pre-elettorale (si stanno per votare le elezioni di ballottaggio a Milano, Napoli e altre città), che è una sorta di lettera aperta di un ex simpatizzante della prima ora, oggi molto deluso, dell’attuale Presidente del Consiglio. Che, non bastassero le sue tante infrazioni alle regole di uno Stato liberale, occupa ogni giorno abusivamente, con ogni pretesto, le tv pubbliche e private. Il che è vietatissimo, anzi impensabile, in ogni Paese occidentale. Comprendiamo il “dramma” del nostro onesto concittadino, che è quello di tanti Italiani che colpiti da economia e politica avverse ormai si dibattono tra farsa e tragedia, e quindi ospitiamo volentieri il suo appello. Anche se, lo sappiamo, non avrà nessuna risposta. Però, si sa, gli ex sono impietosi, e di solito sono quelli che si vendicano con maggior crudeltà, segnando alle volte il gol della vittoria.
NICO VALERIO
“Caro Silvio, devo dirti che, almeno per me, sei una continua e frustrante delusione! Sia chiaro, non mi riferisco alle balle che hai raccontato (e che continui a raccontare) agli Italiani creduloni da oltre quindici anni, nonché alle numerose promesse disattese (osserva tu stesso: la pressione fiscale è aumentata; la disoccupazione è aumentata; il debito pubblico è aumentato; i parlamentari, che avevi solennemente promesso di diminuire, sono invece aumentati con la nomina dei recenti sottosegretari; le Province, che avevi promesso di abolire, sono aumentate; la burocrazia continua letteralmente a strangolare il Paese... Potrei continuare, ma preferisco fermarmi qui).
Non mi riferisco neppure alle tue vicende giudiziarie e per le quali ti sei affrettato a depenalizzare una serie di reati: grazie a tutto ciò non solo hai messo al riparo il tuo sederino d'oro, ma l'hai fatto anche per di decine di migliaia di galantuomini che hanno fatto dell'illegalità la loro bandiera.
Non intendo riferirmi nemmeno alle vicende amorose che ti hanno talvolta condotto ad atteggiamenti plateali (se alla tua veneranda età ti arrapa tanto palpeggiare le tette delle ragazze, te la vedrai in primis con la tua coscienza).
Voglio invece riferirmi a un fatto che ritengo alquanto vergognoso e cioè all'utilizzo indiscriminato delle Tv pubbliche per fare campagna elettorale in vista dell'imminente ballottaggio.
Ti faccio presente, caro Silvio, che attualmente sei un Primo Ministro, ossia Presidente di tutti gli Italiani e che come tale dovresti almeno tentare di apparire super partes (prova a immaginare se un Napolitano si mettesse a fare propaganda per la fazione avversa: l'accuseresti subito di stalinismo, comunismo ed estremismo ... o no? Lo sai che in un Paese civile questo porterebbe a un impeachment immediato?).
La campagna elettorale lasciala dunque fare ai tuoi epigoni, la maggior parte dei quali, sta pur certo, ti volterà le spalle non appena il tuo potere s'indebolirà (esattamente com'è successo col tuo grande amico Gheddafi).
Per cui fammi un piccolo favore: fà, per una volta, lo sforzo supremo (chiedi magari consiglio al tuo venerabile maestro G****) di non apparire in tv per il prossimi 6 giorni: ti assicuro che nessuno ne sentirebbe la mancanza. Tuo
MARIO PEZZA
IMMAGINI. La satira si è sbizzarrita sul “Cavaliere”. Diciamo che il soggetto si presta, in quanto ama indulgere allo spettacolo e alla barzelletta. Le caricature più riuscite e gustose sono i fotomontaggi (“Papa” o “Napoleone”), oppure le imitazioni dei “santini” della venerazione popolare.
JAZZ. Il sassofonista Choo Berry e il trombettista Roy Eldridge nel celebre brano Stardust inciso nel 1939, in pieno periodo e stile swing. Gli altri musicisti sono Clyde Hart al piano, Danny Barker alla chitarra, Artie Shapiro al contrabbasso, Sid Catlett alla batteria. Video con immagine fissa della copertina del disco.
Etichette: comunicazione, costume, italia, politica
4 Comments:
Molto vero, molto... divertente, se non fosse tragico!
a me non spaventa lui, spaventa l'indifferenza degli italiani di fronte ad atti del genere. dopo molti periodi brutti, oscuri, tristi che ha passato l'Italia questo è sicuramente quello più squallido e decadente
La Agcom sembra aver ascoltato le nostre e altrui lamentele. L'invasione di Berlusconi in tv costa cara alle emittenti che hanno ospitato, venerdì 20 maggio, gli intervento del presidente del Consiglio. Pesanti le sanzioni inflitte ai telegiornali interessati dall'Agcom, l'Autorità garante delle telecomunicazioni: oltre 250 mila euro di multa (il massimo previsto per legge, poiché recidive) a Tg1 e Tg4, mentre Tg2, Tg5 e Studio Aperto (Italia Uno) dovranno pagare 100 mila euro ciascuno. "Violazione dei regolamenti elettorali", si legge nella nota diffusa dalla Commissione presieduta da Corrado Calabrò (Repubblica)http://www.repubblica.it/politica/2011/05/23/news/montezemolo_critico-16654744/?ref=HREA-1
Colonna Infame, di che ti meravigli? Per indignarsi di un abuso serve la cultura (giuridica, politica ecc). Non è una reazione istintiva. Molta gente è ignorante in Italia, e davvero non sa che il Potere fa abusi. Crede che possa fare e disfare tutto. Gli intellettuali hanno mancato di EDUCARE. Questo è il punto. Che invece l'Italietta liberale aveva capito...
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