GAZA. Le bugie e la violenza, l’odio e la tirannia. Dove sono le anime belle?
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Ora che le armi sulla Striscia di Gaza si preparano a tacere e la parola sta per passare alla cinica diplomazia internazionale, alla quale pochi di noi credono, ho ricevuto una bella e toccante lettera d'un amico della Comunità ebraica italiana, che voglio rendere pubblica, per rispetto alle sue emozioni con una firma di fantasia. Perché è un po' la sintesi dei drammi e delle sensazioni contrastanti che nei giorni passati hanno agitato gli Israeliani e gli ebrei di tutto il mondo, costretti dall'odio razzista e dal terrorismo a fare una guerra che la loro stessa cultura e tradizione aborriscono. (NV)
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"C’è una guerra in corso, guerra che Israele non ha mai voluto. Ricordo che mentre per fare l’amore bisogna essere in due, per fare la guerra basta che lo voglia uno solo dei due. In questa guerra, chi sta da una parte e chi sta dall’altra. Io sto dalla parte di Israele, del suo parlamento, dei suoi sindacati, della sua Corte Suprema e della sua stampa libera. Altri stanno con i tiranni, le loro bombe nei bus, la loro eliminazione di ogni dissidenza, i loro missili puntati sulla gente e i loro bambini usati come sacchetti di sabbia.
"Intanto non abbiamo tempo per interessarci delle menzogne con cui ci stanno sommergendo. Siamo lasciati soli (come al solito) a difendere noi stessi ma anche le donne arabe, trattate come mucche, i democratici arabi, sterminati e repressi, gli omosessuali arabi squartati per le strade (Israele ne ospita oltre 300 come rifugiati politici) e anche i bambini arabi, educati all’odio e alla violenza, e usati come scudi umani.
"In questo stesso momento in Iran ci sono circa 200 persone in attesa di esecuzione capitale. Dove sono le anime belle pronte a insorgere ogni volta che a Dallas si vuol giustiziare uno stupratore? Alcune di queste vittime della tirannia iraniana sono donne, e saranno lapidate: dove sono le femministe? E i pacifisti che si affrettano a condannare Israele su accuse non verificate e talvolta smentite dalla stessa Croce Rossa (come nel caso dell’uranio arrcchito) cosa hanno da dire sulla bomba atomica iraniana?
"Abbiamo altro da fare che interessarci di chi soffre di sindrome di Stoccolma, una turba che si può curare con la psicanalisi".
BENEDETTO F.
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JAZZ. Un filmato in bianco-nero risalente agli anni Sessanta (prodotto da Ralph J.Gleason, storico produttore appassionato di jazz) è un’interessante testimonianza del giovane Coltrane, in cui però è possibile cogliere i segni premonitori del suo stile futuro. Il quartetto comprende John Coltrane sax soprano, McCoy Tyner piano, Jimmy Garrison bass, Elvin Jones drums.
Etichette: antisemitismo, jazz, politica internazionale
6 Comments:
Hai ragionissima: bella e commovente. Bacio.
Ripeto, come già detto nel post, che l'articolo non è mio. Poiché ho avuto delle email di distinguo e dissenso, cosa normalissima e anzi positiva, devo prima ancora che mi arrivino i commenti specificare che mie sono solo le prime righe, firmate "NV". E solo di quelle rispondo. Il post ospita la testimonianza diretta di un amico ebreo italiano. Ho solo messo un nome di fantasia per non creargli problemi, di questi tempi.
Colgo l'occasione per ripetere ancora una volta che da liberale vero e umanitario io voglio la libertà e giustizia per tutti i popoli del mondo. Altra cosa sono le classi dirigenti e i politici o piccoli gruppi (p.es. terroristi ecc). Quindi tutta la solidarietà possibile verso il popolo Palestinese così duramente esposto alle tragedie dal proprio piccolo gruppo di estremisti violenti, fascisti e clericali. Il popolo Palestinese è la prima vittima della sua stessa classe dirigente. Un po' come laziali o calabresi erano le prime vittime dell'autoritarismo del Papa e dei Borboni. Ma sul piano razionale è sempre il popolo responsabile della propria classe dirigente. Rivoluzionario? E be', un po' sì. Io ritengo che un popolo oppresso debba ribellarsi duramente, anche con le armi, contro la propria classe dirigente quando questa è oppressiva e criminale. Noi lo facemmo con re, papi e duchi nell'800. Ma gli arabi, che aspettano? Il nemico non è fuori, ma è in casa loro.
Invece nelle polemiche si confonde sempre classe dirigente e popolo: sono due cose diverse.
Io sto coi Palestinesi, ma contro i loro dirigenti, Hamas e i Paesi Arabi circostanti, tutti non-democratici, che non hanno mai permesso uno Stato Palestinese, da loro giudicato una spina nel fianco, un precedente pericoloso.
Da parte di Paolo D'Arpini... che non sapeva come fare a postare :-)
""Mannaggia Nico Valerio, impostata come tu la descrivi la cosa certo che "quaglia" ... Eppure eppure non posso dire che quel che affermi sia completamente giusto...
se accetti la risposta "razionale" di Israele all'irrazionale
"perfidia" palestinese stai guardando la situazione da un angolo del campo. Certo questi palestinesi sono poco libertari, poco democratici, poco pragmatici, poco intelligenti... ma anch'essi hanno una dignità umana che sicuramente è stata calpestata nel momento stesso in cui è nata Israele. Non proprio per colpa degli isreliani in se stessi magari, non voglio nemmen dire per colpa degli inglesi (o dell'ONU) che consentirono l'insediamento per loro interessi. Sarà il karma? Sarà il karma di chissà quante vite che fa sì che si possa pareggiare un conto in sospeso a livello mondiale (verso gli ebrei) facendo pagare la cambiale ad un popolo che apparentemente non aveva debiti....?
Mi capisci vero?
Siamo fregati insomma... dal punto di vista della laicità di pensiero gli israeliani dovrebbero essermi più simpatici (e magari me lo sono pure in quanto miei
"consanguinei" - perché sono di origine giudea anch'io?"
Ma come posso negare al cuore la sua parte? vedo che due popoli, quello palestinese e quello israeliano, soffrono sia per colpa dei loro capi che dei loro nemici... ed allora?
Ho un cuore troppo tenero?
Sarà così, ma il mio cuore piange di fronte a certe situazioni senza speranza e completamente prive di amore.
Per fare l'amore bisogna essere in due, dici? Forse fisicamente sarà così.... ma...
Ciao, Paolo D'Arpini""
Chi ODIA non ha ragione.
MAI
e non mi interessa di che colore è il suo odio, mi interessa solo che smetta di trasformarlo in violenza e distruzione di chi considera "nemico".
Detto questo, provate per un attimo a pensare a come dovremmo comportarci noi romani se il papa cominciasse a cannoneggiarci tutti i giorni la città dal colle Vaticano col sistema del "'ndo cojo cojo".. sostenendo che lo fa perchè dio lo vuole e "l'Italia deve scomparire dalle carte geografiche"?
A come dovrebbe comportarsi la Repubblica Italiana di cui Roma è città ?
pensateci, sono curiosa di conoscere le vostre risposte...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
tutti voi ragionate come se ci fossero due alternative
1) 1000 morti adesso ma la pace perpetua tra israele e palestina in futuro.
2) un morto o due alla settimana (parlo delle vittime israeliane) per parecchio altro tempo ancora...
questo presupposto è sbagliato perché significa dare per scontato che l'azione israeliana avrà l'effetto di far cessare definitivamente l'azione terroristica da parte della palestina!
mah!
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