IL DESTINO A BIBLIOTHE’. Nel locale Ayurveda ritrovo ben tre vecchi amici.
L'Ayurveda (in sanscrito "conoscenza della vita") è un'antichissima filosofia e scienza naturista indiana che prescrive alimenti e farmaci naturali per nutrire e mantenere l'uomo in equilibrio, ma anche prevenire e curare le malattie, tenendo conto più che del sintomo dell'unità inscindibile soma-psiche. In questo, almeno, appare una medicina "moderna", vista l'attenzione che oggi perfino la medicina sperimentale pone alla visione "olistica", cioè globale (olos in greco è "tutto") e agli aspetti psicologici del rapporto medico-paziente, deficit umano sul quale spesso scivola anche la medicina moderna farmacologicamente più efficace.
Ma l'aspetto che più interessa il naturista occidentale è l'uso che l'Ayurveda prescrive di alimenti sani e naturali, considerati come nel Naturismo veri e propri farmaci, dai cereali integrali agli ortaggi e alla frutta, con grande spazio alle erbe e alle spezie d'ogni tipo. Basti pensare che quando studiavo la letteratura scientifica per scrivere il "Manuale di Terapie con gli Alimenti", nel 1994, mi sono imbattuto in centinaia di studi di farmacologia che riferivano ricerche sulle spezie da parte di studiosi indiani, i maggiori esperti al mondo di droghe ed erbe, alcuni dei quali su riviste di Ayurveda stampate su leggera carta di riso. Il largo uso quotidiano da parte degli Indiani di questi complementi alimentari così sottovalutati in Occidente permette ai ricercatori di effettuare ogni genere di studi, da quelli clinici controllati e in doppio cieco agli esperimenti di laboratorio, fino alle grandi indagini epidemiologiche.
Queste considerazioni mi venivano alla mente mentre nel bel locale ayurvedico di Roma, il "Bibliothè", tra alti scaffali di libri, bei quadri, un severo pavimento in cotto e l'imponente soffitto di legno scuro, parlavo l'altro giorno con l'amico Enzo Barchi, gestore di questa bella iniziativa insieme con la moglie americana Trina. In pieno centro storico, in via Celsa 4 e 5, accanto a via del Gesù (tra piazza Venezia e l’Argentina), il locale è un club privato di bell'ambiente, umano e architettonico, che a pranzo e a cena funziona da elegante, salutare e perfino economico ristorantino per gli amici (per la sera, meglio telefonare prima: 06.6781427), ma anche da originale sala da tè indiana nel pomeriggio, da fornita biblioteca di testi filosofici e salutistici per gli studiosi di Ayurveda e di culture orientali, da sede di corsi e conferenze sull'alimentazione e le medicine, e anche da sala di esposizione d'arte.
E' qui che ho spostato il mio stagionale "Seminario intensivo di Alimentazione Naturale e Terapia con gli Alimenti", che un tempo si teneva nella saletta sotterranea del caffè Notegen di via del Babuino. Ma è qui che parlando con Enzo ho ritrovato tanti amici perduti e tante vecchie conoscenze. Una serie di "agnizioni" e "ritrovamenti" degni del teatro antico. Al Bibliothè, ho scoperto, collabora per la parte culturale l'ex giornalista e scrittore Alessandro Coletti, autore anche di importanti biografie, con cui ho lavorato a varie iniziative giornalistiche tanti anni fa (Astrolabio, Aut), e che avevo perso di vista (*).
Poi, parlando con Enzo, ho "ritrovato" Mirabai, una deliziosa amica Hare Krishna, disc-jokey di Radio Hare Krishna Centrale, che conobbi negli anni Ottanta, proprio quando scrivevo la mia guida vegetariana "Il Piatto Verde" (una copia l'ho regalata alla biblioteca del club). Ricordo che lei si preoccupava che citassi correttamente la filosofia non-violenta e le ricette vegetariane degli Hare Krishna, cosa che feci puntualmente. Ma resterà nei miei ricordi indelebili una fredda notte d'inverno, era l'ultimo giorno dell'anno, passata anticonformisticamente tra dolci e champagne, sì, ma immersi nella vasca d'acqua calda d'una sorgente termale nascosta tra le rocce e i boschi del Lazio. Poi lei si stabilì in Umbria e la persi di vista.
Infine, sempre nella stessa serata passata al Bibliothè, spunta un altro vecchio amico in comune, il grande Giorgio Cerquetti, uno dei primi della "controcultura" d'allora a passare agli Hare Krishna. Milanese di origine marchigiana, attivissimo, intelligentissimo e ovviamente ricco di humour, positivo, pratico, determinato, mondano "amico di tutti" e gran simpatico, autore di guide al vegetarismo e ai "vegetariani celebri", lo ricordo sempre, nelle sue eleganti vesti arancioni di devoto, tra donne bellissime. La più brutta delle quali sembrava un'indossatrice. Credo che abbia convertito più giovani maschi agli Hare Krishna il solo Cerquetti mostrando in giro quelle sue bellissime donne devote, che le prediche di 500 monaci del Tibet.
Insomma, ritrovare in un sol colpo tre vecchi amici, ognuno dei quali mi fa venire in mente un periodo diverso della mia vita, e proprio nel locale dove casualmente ho dovuto spostare per emergenza il mio Corso, mi è sembrata una coincidenza davvero singolare (gli Antichi, molto sensibili a queste cose, avrebbero detto significativa), che credo proprio mi legherà al bel locale di Enzo. Infatti, come prima cosa, oltre a ringraziarlo per l'ospitalità che dà al mio Seminario, terrò una delle conferenze del giovedi, tradizionali per il locale: quella di giovedi 1 marzo ("Donne e uomini a tavola nell'antica Roma"). Poi si vedrà.
Ma, visto che il locale è aperto ogni giorno dall'ora di pranzo alle 21, tranne il sabato in cui si fa più tardi, penso che bisognerà dargli una mano a farlo conoscere tra i tanti impiegati del Centro storico che all'intervallo vogliono evitare i menù inquinanti o troppo grassi o troppo innaturali dei soliti bar. Perché non mangiare a metà giornata al Bibliothè? Da naturista, da propagandista del cibo semplice, sano e integrale, cercherò di fargli pubblicità, senza che me ne venga un centesimo, sia chiaro. Mi sembra semplicemente ingiusto, irrazionale, che gli impiegati romani si accalchino negli orribili "bar per turisti" tra via Nazionale e piazza Navona, dove vengono spellati per mangiare cibo innaturale e super-raffinato. Se solo sapessero che cosa c'è in via Celsa 4, accanto a piazza del Gesù... Il luogo delle memorie, dei ritrovamenti, degli amici che credevate perduti per sempre.
(*) Alessandro Coletti, la cui biografia sintetica mi sono affrettato a scrivere per Wikipedia, è scomparso per una malattia improvvisa nel febbraio 2014.
.
IMMAGINI. Shirley Marie Bradby (“MiraBai Devi Dasi”), in alto, e Giorgio Cerquetti in due foto tratte dai loro siti.
AGGIORNATO IL 23 APRILE 2014
Etichette: alimentazione, costume, cultura alternativa, medicine naturali
2 Comments:
Ehi, Nico, sono Dani, coi capelli rosso-hennè, ben ritrovato. Conosco Bibliothè e prima ci andavo spesso (adesso ho cambiato orari, ma spero di ritornarci).
Verrò a trovarvi. Peccato che mi sono persa il Seminario.
JALEBI Music Flash Message:
Namaste! Hare Krsna! : )
Hello, Nico!
Ben ritrovato! This huge immense....but mysteriously ....small world, has brought us together again! Actually it is Sri Krsna who has put you back on my radar! :)
Yes, what transcendental memories that period of my life brings to mind! If I remember correctly you even dedicated your book "IL Piatto Verde" to me as a sign of gratitude for my collaboration! :)
I am glad that you are doing well and are still using your skill and knowledge to inform and encourage people to change their diets and their livestyles! Food....what we eat and drink...can make and keep us healthy... or it can slowly but surely kill us..... both spiritually and physically! But YOU already know this...so I am preaching to the choir! : )
I hope to see you face to face before too long! But I must warn you ...I am really a hermit!! I travel the world mostly by Internet! :)
Speaking of the Internet....have you visited my website for our group JALEBI Music, yet? Yes, I am back to one of my first passions....making music! Please check it out...tell me what you think.....and maybe even give some tangible support?!?! :)
Well, bye for now!
Hare Krsna! :)
Shirley Marie Bradby (MiraBai)
www.jalebimusic.com
www.betarecords.com/jalebi (Every VOTE is important!) Thanks a million!
Posta un commento
<< Home