FOLLIE ITALIANE. L'aeroporto nel Parco. E vogliono ingrandirlo
E’ anche il Parco fluviale più grande d’Europa.
Ma nel Parco c’è l’aeroporto intercontinentale di Milano/Malpensa che è stato oggetto di un ampliamento, concordato con il Territorio, e definito da un Piano Regolatore Generale che aveva stabilito una crescita del traffico, a partire dagli esistenti 80-90 movimenti, fino ad un limite di 280 movimenti/giorno (280 x 365 = 100.000 movimenti/anno).
Ma nel 1998, allorchè fu inaugurato, vi fu trasferito buona parte del traffico di Linate e perfino voli da Fiumicino e da altri aeroporti con lo scopo di farlo diventare un "hub" (aeroporto di concentrazione e transito di passeggeri) malgrado l’hub nazionale e base di Alitalia fosse Fiumicino.
Ad oggi i movimenti aerei sono 250.000/anno invece dei 100.000 stabiliti come limite dal P.R.G. e, nell’immediato futuro, con la terza pista, è previsto un ulteriore raddoppio.
Nel Territorio è in crisi l’ecosistema e si riscontrano evidenti segni di degrado confermati da una lunga serie di studi e di ricerche.
La Associazioni, i Comitati ed alcuni Sindaci coraggiosi cercano di opporsi al disastro ambientale in atto ma lo strapotere determinato dagli interessi economici è tale da soffocare queste deboli voci e far apparire fondamentale per l’economia lo sviluppo dell’aeroporto e trascurabile il danno ambientale.
Invece, oltre al fatto che il danno ambientale è enorme essendo in gioco la peculiarità ed il futuro di un Parco di rilevanza mondiale riconosciuta dall’UNESCO, anche le ragioni economiche dicono che investire su Malpensa è contrario all’interesse nazionale.
BEPPE BALZARINI
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