ASINI ECOLOGISTI. Meglio sbranati dai cani che attori da circo
Da allora andiamo raccogliendo faldoni di castronerie finto-ecologiste che sfidano quelli del Palazzo di Giustizia. L’ultimo episodio, minore ma simbolicamente perfetto, è accaduto a Roma, dove sono strenuamente convinti che l’uso degli animali nei circhi sia da vietare rigorosamente e in ogni caso solo Sindaco, Giunta e Assessora agli animali – in senso stretto, s’intende, se no dovrebbe occuparsi innanzitutto della Giunta – cioè la signora Cirinnà, che ha come unico titolo quello di "possedere" molti cani, contro il loro diritto di libertà.
Dopo il Circo Togni, il Circo Fantasy è stato preso di mira dal Comune, che invece è indifferente alle buche sulle strade, al traffico caotico, al disservizio dei mezzi pubblici e all’inquinamento. Gli hanno sequestrato gli animali, perché tenuti non a norma. Ebbene, dove li hanno messi? In "sequestro giudiziario" in stretti containers. Ma non stavano meglio al circo? E quello che è più triste, è che due asini (asini veri, non assessori) sottratti allo "sfruttamento" – il linguaggio è ormai di tipo sindacale-marxista – sono stati affidati a un privato della Magliana che ieri li ha trovati sbranati dai cani randagi. Destino degli asini di sinistra: attori da circo no, sbranati dai cani sì.
Sembra che a ridosso del quartiere residenziale dell’Eur, in piena Roma, vaghino branchi di cani randagi fino a 100 esemplari, come ha denunciato Ilaria Ferri, direttrice di Animalisti italiani. E, a proposito – ha incalzato - che fa l’assessora, amante di bei cani lussuosi e curati, per risolvere il problema del randagismo, davvero grave per uomini e animali da cortile? Nulla, solo politica del "far vedere", dell’immagine. Per carità, un vizio di tutti i politici italiani, di destra e sinistra, e bisogna ammettere che neanche quelli di sinistra sono bravi a non farsi scoprire a bluffare in questa forma di "teatro politico". Solo loro i veri asini, senza offendere i cari quadrupedi.
E meno male che Romolo non sapeva di fare qualcosa che sarebbe stato illegale per il Comune di Roma, quando dietro al bue con l’aratro andava solcando il perimetro della prima città. Altrimenti, per non pagare la multa, era capace di non fondarla più. Meglio così, non avremmo avuto la Cirinnà, Veltroni e neanche Rutelli. Uno di quelli, appunto, che quel giorno, nei primi anni 80, vedemmo arrivare bel bello a via Magenta, a "fondare", lui che fino a quel momento aveva fatto solo anti-militarismo, il movimento dei Verdi. Asini verdi, of course.
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