23 marzo 2008

PRIMAVERA. L’inquietante albero dell’equinozio porta sole e leggende

Ogni popolo ha i fiori stagionali che merita. I giapponesi stravedono per i delicati ed effimeri fiori di pesco, ne prevedono la fioritura con maniacale precisione (e guai a sbagliare d’un giorno: saltano le teste dei meteorologi tv). Così, il giorno della fioritura "programmata" (oops, volevo dire attesa), essendo la loro l’unica vera società di massa al Mondo, tutti i cittadini abili tra i 140 milioni di abitanti fanno vacanza al solo scopo di ammirarli e far merenda sotto i suoi fiori rosa. Ma i giapponesi, si sa, non tradiscono mai. Neanche i luoghi comuni. Noi italiani, invece, per annunciare la primavera abbiamo l’albero di Giuda.
E’ un arbusto strano, un po’ inquietante, il mediterraneo Cercis siliquastrum, così denominato da Linneo perché produce frutti sotto forma di grossi baccelli piatti (silique), come tutte le leguminose. Anzi, stranissimo: i fiori rosa-violetti, molto vistosi, simili tranne per il colore a quelli delle ginestre, sbucano direttamente dal tronco nudo e dai rami scuri, anche i più grossi, come fossero piccole escrescenze di carne, e molto prima che arrivino le foglie. Questo impressiona anche i meno esperti di botanica, che spesso si fermano per osservare con curiosità un tronco nudo, senza foglie ma carico di fiori. E’ l’unico albero a comportarsi così.
E in Natura è un vero individualista: è sempre da solo, in mezzo a piante diverse, tutte verdi. Cosicchée spicca come una macchia di colore con i suoi fiori che da lontano sembrano migliaia di ciclamini nel verde chiaro delle valli immediatamente dietro le coste, tra le rocce, lungo i torrenti, sui versanti assolati, comunque di preferenza in zone calde e temperate. Luoghi belli e selvaggi, a vegetazione fitta e selvaggia, come i bassi monti della Tolfa, dove di sa già che d’estate non sarà possibile camminare, per il gran caldo.
La varietà coltivata, quasi uguale a quella spontanea, è una pianta piccola, di fioritura vistosa anche se effimera, rustica e bisognosa di poche cure, viene usata nelle alberature di città, perché resiste agli agenti inquinanti e alle difficili condizioni delle radici. Il Servizio Giardini di Roma la usa per alberare alcune strade, come via Cola di Rienzo, arteria dello shopping middle class, insomma la Oxford Street de’ Noantri. E in questi giorni di primavera questa via è rosseggiante di alberi di Giuda, e fra qualche settimana i marciapiedi saranno un tappeto di fiori, per la disperazione dei netturbini romani, noti scansafatiche.
Piove, tuona, tira vento, c’è aria di tempesta, però è quasi da un mese che abbiamo lasciato l’inverno. L’altro ieri c’è stato l’equinozio di primavera, con le ore del giorno che eguagliano quelle della notte in tutti i luoghi della Terra, perché il Sole, nel suo moto apparente lungo un ideale cerchio viene a trovarsi esattamente sull'equatore. D’ora in poi il sole si sposterà sul nostro emisfero boreale, e quindi ci avviamo verso mesi sempre più luminosi. La luce è vita, Lichtbund o Club della Luce erano le associazioni naturiste che nel primo Novecento celebravano la Luce e il Sole come ritorno alla Natura, all’aria aperta e ai cicli naturali. Hanno ragione, quindi, quei popoli che giudicano questi giorni il vero inizio dell’anno.
Ebbene, tutto questo è annunciato dal piccolo e modesto albero di Giuda. Una leggenda cristiana racconta che sotto questo albero Giuda Iscariota diede il bacio a Gesù per indicarlo ai soldati venuti ad arrestarlo, e più tardi, preso dal rimorso, vi si impiccò.
Ma poiché la Chiesa cristiana non ha mai inventato nulla, ed ha saccheggiato dalle leggende e miti preesistenti, sia pagani europei (pensiamo solo ai Saturnali e alla festa della Luce del solstizio d’inverno trasformati per metà nel Natale e per l’altra metà in Carnevale), sia orientali (reincarnazione, dio Mitra ecc), è probabile che anche il Cercis siliquastrum avesse un particolare significato già nei culti pre-cristiani europei.
Ma, a proposito, colpisce che una ricorrenza astronomica così precisa come l’equinozio di primavera, con le inevitabili code di riti e feste pagane per la nuova stagione di sole, luce, attività e raccolti, sia diventata la Pasqua.
E imbarazza la coincidenza che anche il Natale sia stato artificialmente fatto coincidere con un altro preciso evento astronomico e popolare pagano: il solstizio d’inverno.
Insomma, gli antichi e furbissimi sacerdoti potevano inventarla meglio per essere credibili dalle future generazioni. Così l’intera faccenda sembra davvero prefabbricata a tavolino per la gestione indolore del Potere, approfittando della credulità degli uomini antichi, che erano senza informazioni e in completa baìa dei maghi. Ma noi che sappiamo tante cose, come potremmo credere a episodi dipinti come "grandiosi", di cui – stranamente – non scrive nessuno dei tanti storici dell’epoca, compreso l’ebreo Giuseppe Flavio? Così Joshua il Nazareo, cioè il Ribelle o Masnadiero, insomma un dissidente ebreo (non c’entra con Nazareth, ha provato il cristologo Luigi Cascioli), viene fatto nascere retroattivamente, quando ormai la Chiesa-Potere è fondata, durante la più grande festa popolare dell’Antichità, guarda caso, e viene fatto prima morire e poi rinascere a comando – toh, combinazione – proprio nella grande festa della primavera. Un evento virtuale, roba da Grande Fratello. Del resto, un moderno creatore di eventi, un regista televisivo, non avrebbe potuto fare di meglio. Rischio? Nessuno. Il pubblico in platea c'era già, abituato alla festa, e anche dotato di motivazioni religiose (pagane). Bastava solo cambiare il nome dell’attore e il titolo in cartellone, e il successo del film sarebbe stato assicurato. Roba da Hollywood.
Ah, se l’albero di Giuda potesse parlare!
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JAZZ. Dexter Gordon al sax tenore nella registrazione audio-video (bianco-nero) d'un concerto del 1964 tenutosi in un piccolo caffé di Amersfoort (Olanda). Il titolo del brano, annunciato dallo stesso Gordon, è Loose Walk.

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3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Buona Pasqua, oops volevo dire Buona Primavera!!!

23 marzo 2008 alle ore 20:37  
Anonymous Anonimo said...

Bell'articolo, complimenti. Un caro saluto. Marta

24 marzo 2008 alle ore 16:35  
Anonymous Anonimo said...

Qui in collina sta ancora piovendo, ma domani migliora. Saluti e bel post!!

26 marzo 2008 alle ore 19:10  

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