24 dicembre 2008

NATALE. E grazie al potlach il popolo dei fedeli adorò il Dio Commerciante.

Una festa che è nata male: la mistificazione c’era già alle sue origini. Intanto, chiariamoci le idee: Natale di chi, esattamente? Non si sa: da Mithras a Krsna, da Tammuz a Jehosua il Nazareo (cioè l’avventuriero, perché Nazareth non c’entra nulla), almeno una decina di sedicenti profeti o Dei fu fatta nascere retroattivamente dai rispettivi adepti il 25 dicembre o giù di lì, molti in una grotta (crisi degli alloggi?), non pochi da una donna vergine, e non bastando ancora i prodigi per impressionare il volgo, alcuni furono fatti risorgere dopo giusta o ingiusta morte. Un copione molto copiato. Un lavoro ben fatto da parte degli uffici stampa.
      Nei primi secoli dopo la sua presunta morte e ascesa in cielo, Jehosua il Nazareo o Nazireo (cioè la figura fittizia di Giovanni di Gamala, rivoluzionario ebreo della setta degli Esseni, secondo il bel libro dello studioso Cascioli) era stato fatto nascere il 6 gennaio. Poi, per lucrare la rendita di posizione (l'abitudine del popolino romano alle feste religiose e laiche dei Saturnalia in fine dicembre) e per rubare adepti alle tante sètte concorrenti il cui dio era fatto nascere il 25 dicembre, nei giorni della Luce (veramente il solstizio d’inverno è il 21-22, ma gli astronomi dell’epoca erano imprecisi), la sua nascita fittizia fu anticipata a quel giorno, già affollatissimo. Ma i diritti acquisiti, voglio dire di quelli che erano rimasti affezionati al 6 gennaio? Furono ricompensati con un'altra festa finta: l'Epifania. E i divertimenti pazzi, i balli, i canti, le beffe e le mascherate dei Saturnali, a cui il popolo non voleva rinunciare? Niente paura: si inventa ad hoc il Carnevale. Nella Chiesa non si butta nulla.
      Anche al tempo dei Romani durante i lunghi Saturnali doveva girare più moneta; ma dall'Ottocento (inteso come secolo XIX) il Natale ha fatto registrare anno dopo anno un continuo aumento dei consumi. Chissà se nella scelta della data da parte dei primi e furbissimi Cristiani  – direbbe con una battuta un commercialista di oggi –  ci sia stato lo zampino dell’associazione dei commercianti dei suk mediorientali, in modo da diluire a fini fiscali i cospicui ricavi dei Saturnali Natalizi sull’anno precedente, per ipotesi sempre deludente, anziché su quello futuro.
      "Il Natale? Una festa inventata dai commercianti", ironizzava già nell’800 lo scrittore americano Mark Twain. Ma anche dei cuochi, bisognerebbe aggiungere, e di molte altre categorie professionali. E' la pura verità. Del resto, oggi chi si oppone più duramente alle restrizioni del traffico a fine dicembre, o adorna con orribili luminarie di cattivo gusto le strade e i negozi nel medesimo periodo? Commercianti, albergatori e ristoratori. Che spesso realizzano sotto Natale da un terzo alla metà - lo dicono loro stessi - dei ricavi dell'intero l'anno.
      Ma le tre pur potenti categorie nulla potrebbero senza l'aiuto determinante delle loro più efficaci alleate, vere quinte colonne, e pure gratuite, anzi paganti, infiltrate nella società, cioè le donne. Una morbosa alleanza carnefice-vittima, ovviamente, com'è tipico del masochismo femminile. Ma no, sono convinto che in realtà il Natale sia la vera festa delle donne. Di tutte le età. Altro che 8 marzo! Avete visto come escono da uffici, cucine e camere da letto dove sonnecchiavano da mesi, e rifioriscono, non appena si profila la grande festa degli acquisti? Anche le più stanche e svogliate si elettrizzano: finalmente possono parlare di "regali" (è in gergo la definizione criptica standard con cui tra di loro chiamano gli oggetti assolutamente inutili, assurdamente costosi o futili che acquistano, in modo da non essere criticate).
      Ed è anche un’occasione unica, un alibi in più, questa volta socialmente corretto, per occuparsi dell’attività più amata: parlare non dei problemi o delle idee, ma delle persone a cui dare o da cui ricevere regali. Perché non è questione di soldi: anche le più povere fanno shopping inutile.
      Potlach, chiamano gli antropologi la gara di doni, falsa, falsissima, perfino negli ultimi arcaici villaggi tribali rimasti in Africa o Sud America, dove il fenomeno psico-sociale è stato studiato, che ha l’unico scopo di conquistare prestigio sociale, e perciò di "rubare" le amicizie e i legami personali con la speranza di centrare l'obiettivo perfetto: il Dono personalizzato, davvero unico, grandioso, eccentrico, insomma perfetto, cioè non ricambiabile.
      La gara insensata del potlach esce dagli scaffali polverosi dell'antropologia e ritorna nelle nostre strade del Centro. Adattissimo per il Natale: il potlach, la gara a superarsi a vicenda in doni per esprimere superiorità sociale, mondana, culturale, perfino morale, vuole proprio l'inutilità. Un passa-verdure sarebbe considerato offensivo. Un paio di scarpe normali, comode, sobrie, funzionali, senza le solite eccentricità per cui sono inutilizzabili, sarebbero un volgarissimo motivo di rottura d'amicizia.
      Ma il Natale dei regali è anche la scusa per entrare finalmente nella sfera delle famiglie, nella cerchia più intima dei parenti, degli amici, senza rischiare come al solito l’accusa di intrigo, futilità, pettegolezzo. Il regalo, quanto più costoso e inutile, è il miglior passe-partout sociale. Del resto, come si fanno gli amici? A forza di regali (anche una cena è un regalo, eccome) e cento telefonate per organizzarli.
      E anche la gastronomia ne risente. Di piatti straricchi di zucchero (perfetta l'analogia, ecco il classico "regalo" nutrizionale inutile, cioè dannoso), di grassi e di calorie, è fatto il potlach dell’ottuso consumismo natalizio quando si riflette sulla tavola.
      Colpa del capitalismo? Ma non diciamo sciocchezze. Non c’entra nulla. Il mercato, l’accumulazione dei capitali in vista di un qualche profitto, non solo lecita ma anzi il vero motore del mondo se rispetta le regole, ha solo offerto tanti strumenti in più al potlach insensato dei singoli, che - sia chiaro - esisteva già nella società arcaica pre-capitalistica fondata sul baratto, come abbiamo detto parlando delle capanne dei villaggi tribali, dove anzi il potlach è stato portato alla sua più raffinata perfezione. Si è soltanto passati  dal "fà da te", dal potlach artigianale, al potlach industriale di massa. Ci sono oggi intere corporazioni professionali, con milioni e milioni di uomini e donne, che dal 1 gennaio al 31 dicembre si occupano solo di una cosa: come suggerire, imporre, estendere il "bisogno sociale" del potlach, e guadagnarci sopra miliardi e miliardi di euro. E per ottenere questo, si sa, un Dio vale l’altro; o Mithra o Gesù, chi ci bada più?
      Insomma, una mania antica quanto l’uomo, com’è antica la stupidità, anzi no, la furbizia umana. Come sono ataviche, connaturate alla nostra (anzi, vostra) natura, l’ipocrisia, la falsità, la captatio benevolentiae, la seduzione, il "far vedere", il calcolo, la doppiezza dei sentimenti. "Normali" debolezze umane? Sia pure. Ma non per questo cesseremo di criticarle, specialmente se applicate alle categorie del "futile" e dell'inutile, anche se gonfiano il Prodotto Interno Lordo. Anzi, diciamo quello che dicono gli autori di satira: sono una riserva di caccia sicura, ideale: finché questi vizi esisteranno, i critici di costume avranno di che vivere.

AGGIORNATO IL 24 DICEMBRE 2017
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JAZZ. Lo storico quartetto del geniale pianista Theloniouis Monk, con Charlie Rouse (tenor sax), John Ore (bass) e Frankie Dunlop (drums), ripreso durante una tournée in Giappone nel 1963 in Bolivar blues (poco più di 8 minuti). Le registrazioni di questo concerto furono poi pubblicate su un 33 giri.

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7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Finalmente, non ne potevo più di questi auguri melensi, assolutamente falsi.

24 dicembre 2008 alle ore 20:33  
Anonymous Anonimo said...

Caspita, uno dei tuoi più graffianti articoli. Molto indovinato e ultra-controcorrente. Davvero ci fai sentire colpevoli e stupide. Ma anche voi uomini fate i regali potlach per fare carriera... Non dirmi che lo avete imparato da noi...:-)
ciao
Dany.

25 dicembre 2008 alle ore 11:35  
Anonymous Anonimo said...

La cosa che mi ha colpito è stata la rivelazione della tua consapevolezza...

"Come sono ataviche, connaturate alla nostra (anzi, vostra) natura, l’ipocrisia, la falsità, la captatio benevolentiae, la seduzione, il far vedere senza sentire, il calcolo, la doppiezza dei sentimenti".

Vediamo un pò...saresti quindi leale, sincero, non seduttore, in grado di sentire con tutti i tuoi sensi e più, per niente calcolatore e quindi non doppiogiochista...che posso dire...minchia!

26 dicembre 2008 alle ore 00:16  
Anonymous Anonimo said...

E' il più bel commento al Natale che abbia mai letto. Un abbraccio.

28 dicembre 2008 alle ore 16:21  
Anonymous Anonimo said...

Da una persona acculturata come te non mi sarei aspettato un articolo come questo, Gesù Cristo o come lo vuoi chiamare tu, uomo o Dio che fosse ha dato all'umanità degli insegnamenti che oggi diamo per scontati...ma l'amore verso il prossimo, la pace, il perdono erano argomenti quasi sconosciuti nel 30 d.C.
C'è gente che per quegli ideali fino al 313 d.C. veniva perseguitata e uccisa, e così per poter festeggiare la nascita di quest'uomo che ha predicato pace e amore (se non lui chi per lui) ha scelto il periodo in cui veniva festeggiato il dio pagano Mitra, per confondersi tra i suoi fedeli.
E' l'uomo moderno che ha fatto diventare il Natale una festa commerciale, non Gesù, lasciate in pace una persona o se preferisci un nome che ha dato insieme ai suoi "colleghi" che tu disprezzi gli insegnamenti più profondi che la storia umana abbia mai conosciuto...

7 gennaio 2009 alle ore 01:14  
Anonymous Anonimo said...

Sarebbe una disquisizione sul natale scontata, e andrebbe pure bene, se non fosse anche profondamente, stupidamente e vergognosamente misogina. Oh Nico....devi avere un rapporto con le donne pessimo. Cosa ti ha fatto la mamma da bamabino? Ti metteva in castigo perché rompevi?? :-)

8 gennaio 2009 alle ore 11:15  
Anonymous Signora di Bergamo said...

Sei stato come al solito onestissimo, cioè cattivo...

23 dicembre 2010 alle ore 22:12  

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